La prima decisione del governo appena insediato è somigliata molto al classico “fermi tutti, questa è una rapina!” dei film polizieschi.

Creato il 13 marzo 2012 da Pierumberto @Pierumberto

Dal CORRIERE oggi: “AMMORTIZZATORI, LO SCOGLIO DELLA MOBILITÀ”. MA CHE VUOL DIRE? MANCANO I CUSCINETTI A SFERE? Il governo dei tecnici, dei professori e dei banchieri, voluto dal Presidente della Repubblica e sostenuto da un’innaturale alleanza di fatto fra partiti fino a ieri ferocemente avversi l’uno all’altro, sembra riscuotere meno consensi di quanto abbia riscosso al suo insediamento. Mentre il Premier Mario Monti non perde occasione per far notare che le decisioni prese dal suo governo incontrano l’approvazione ed il plauso internazionale, non sembra che presso il pubblico l’entusiasmo sia altrettanto grande. Si apprezza la compostezza e lo stile – a dir vero un po’ grigio e soporifero – del Presidente del Consiglio, ben diverso da quello del suo predecessore che faceva tanto commesso viaggiatore faceto, ma non tutte le sue mosse riscuotono la stessa incondizionata approvazione.

La prima decisione del governo appena insediato è somigliata molto al classico “fermi tutti, questa è una rapina!” dei film polizieschi. Aumenti di tasse a iosa, blocco delle rivalutazioni delle pensioni, e simili inezie, per soddisfare l’esigenza, manifestata da alcuni influenti nostri partners europei, di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013. L’intimazione ad attenersi al diktat è stata rafforzata da un ingiustificato ed inusitato incremento dello spread.

La prassi che il governo si prefigge di seguire è “prima risaniamo il bilancio, poi ci occuperemo dello sviluppo”. Non una parola sulla riduzione delle spese. La teoria appare alquanto bizzarra, dato che non è chiaro come si pensi di favorire la ripresa dell’economia: sottraendo ingenti mezzi ai privati ed alle aziende chi avrà il coraggio e la possibilità di investire ed assumere dei rischi?

L’idea poi che il risanamento del paese e la riduzione dell’indecente carico fiscale possa avvenire grazie alla lotta all’evasione sembra quanto meno una vera e propria turlupinatura, confermata dal fatto che ancora ieri un esponente del governo ha dichiarato in TV che tale utilizzo dei proventi della lotta all’evasione avverrà al più presto nel 2013, quando questo governo avrà cessato di esistere. In buona prosa, questo si chiama lasciare ad altri la gatta da pelare.

Dopo soli quattro mesi dall’insediamento del nuovo governo anche l’ISTAT afferma che l’Italia si trova in “recessione tecnica”. Sarebbe stupido ed in malafede affermare che ciò è colpa di questo governo, ma c’è da temere, per quanto detto sopra, che questa recessione si consolidi col passare del tempo. D’altra parte crediamo sia stato altrettanto stupido ed in malafede l’affermare che la fiammata dello spread, che ci aveva classificati peggio della Spagna, fosse colpa del precedente governo e che il suo rapido ridimensionamento sia stato dovuto alla saggia politica del governo Monti. E’ troppo malizioso supporre che in qualche modo ci sia stato lo zampino di ben altri interessi, e non solo quello di spregiudicati speculatori?


Foto da Wikimedia Commons
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