La Primavera della rinascita culturale saprese.

Creato il 03 aprile 2014 da Giovannipaoloferrari
La primavera ha portato la cultura a Sapri, ma quella con la "C" maiuscola. Dopo un'estate incerta dove abbiamo dovuto assistere allo spettacolo indecoroso dei primi venti minuti di Sgarbi (certi personaggi risparmiateceli per favore: li abbiamo già davanti ai piedi ogni giorno su tutti i canali televisivi, radio e giornali) e di qualche "papocchio" improvvisato; finalmente Sapri ospita degli eventi, tra cui due concentrati in questa settimana, davvero meritevoli di attenzione e di partecipazione da parte di tutta la cittadinanza e che richiameranno, sicuramente, un pubblico attento dai paesi limitrofi. L'evento più importante di questa stagione è la mostra dedicata ai grandi maestri napoletani legati all'influenza di Caravaggio sulla nuova pittura barocca. Il fattore più importante non è tanto il riferimento al Caravaggio, del quale l'opera, negli ultimi tempi, è stata oggetto di grandi personali in tutto il mondo, che ho avuto il piacere di apprezzare a Tolosa, a Montpellier e, recentemente, a Napoli; ma l'originalità e il grandissimo valore aggiunto dell'esposizione allestita a Sapri è dovuta all'occasione unica e, credo, irripetibile di poter ammirare opere di collezioni private. Questo mi porta a fare una riflessione rispetto al patrimonio artistico celato ai più, che risiede nelle residenze private di antiche famiglie blasonate o di castelli di fondazioni oscure, nelle sacrestie delle chiese, nei conventi, nei vescovadi. Una privazione, certamente, più che un valore aggiunto per la crescita culturale delle nostre comunità. Per questo motivo Estasi e Passione apre e disvela, a noi comuni mortali, le porte di un Paradiso artistico e culturale, che sarebbe più giusto tenere sempre aperte e accessibili a tutti. Il secondo evento di grande spessore e qualità è la lectio magistralis del Prof. Masullo, che, per chi lo conosce, rappresenta un'istituzione nel campo degli studi umanistici. L'occasione è unica per ascoltare uno degli ultimi grandi filosofi del '900 viventi. Anche il tema scelto ha un suo grande fascino, aprendo le porte a un'analisi sociale sul concetto d'identità nella post-modernità. Infine la proiezione di un film cult, che vidi da ragazzino passato alle tre del mattino su Rai Tre da Ghezzi. Un grande regista che dirige un grandissimo Gian Maria Volontè sulle orme dell'alchimista, eretico, occultista, filosofo di Nola. Un film che, all'epoca, ricevette le più fredde critiche da parte cattolica: il racconto cinematografico del sacrificio di un martire del libero pensiero accompagnato dalla colonna sonora di Ennio Morricone. Beh, cari sapresi, ne avete di cose da fare questa settimana, beati voi!


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