La profezia delle Settanta settimane e Marco 13,30. Ipotesi per un nuovo approccio cronologico al compiersi delle prime 69 settimane di anni.

Il compiersi della profezia delle Settanta settimane, limitatamente ai primi 483 anni, è stata interpretata alla luce di numerosi criteri cronologici che tengono conto talvolta delle semplici date proposte dagli storici, talaltra dei giubilei o degli anni solari e siderali.

Diversamente il nostro approccio nasce dall'intersezione di due diverse profezie, cronologicamente contigue e forse complementari. Esse sono la profezia in questione e Marco 13,30 che per chiarezza conviene citare entrambe:

Daniele 9,24-26

 Settanta settimane sono fissate
per il tuo popolo e per la tua santa città
per mettere fine all'empietà,
mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità,
portare una giustizia eterna,
suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei
santi.
Sappi e intendi bene,
da quando uscì la parola
sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme
fino a un principe consacrato,
vi saranno sette settimane.
Durante sessantadue settimane
saranno restaurati, riedificati piazze e fossati,
e ciò in tempi angosciosi.
Dopo sessantadue settimane,
un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui;
il popolo di un principe che verrà
distruggerà la città e il santuario;

Marco 13,30:

 In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute. 

Procediamo con ordine commentando Daniele. Il mio conto assume il 447 a.C. (cfr. Ipotesi per una nuova datazione dei regni di Giuda e Israele (989 a.C.-505 a.C.) ) come termine a quo della profezia, per cui se togliamo 69 settimane, cioè 483 anni, otteniamo il 35d.C  poichè l'anno zero non esiste [(483-447)-1]=35). Come ho scritto in Gli anni terreni di Gesù. Un'ipotesi anagrafica (15 a.c.-35 d.C.). il mio conto non solo rispetta la profezia che vuole un "unto" ucciso al termine delle 69 settimane, ma non è assolutamente in contrasto con quanto ipotizzato sull'anno della morte di Gesù nell'ultimo articolo linkato, sebbene la stessa data sia non solo frutto di due percorsi logici e cronologici completamente diversi, ma faccia rifermento a due distinte profezie. Ciò detto non rimane che occuparci di Marco 13,30, poichè questi versetti contengono la seconda profezia che ha come oggetto la distruzione di Gerusalemme da parte dei romani nel 70d.C..

Riassumendo brevemente, negli articoli linkati e Matteo 1,17. Un particolare aspetto di cronologia biblica)  io assumo che una generazione sia un periodo di 35 anni. Gesù adopera il termine generazione per indicare coloro che saranno gli spettatori della distruzione di Gerusalemme negli ultimi giorni della sua vita. Per cui sapendo che la distruzione di Gerusalemme avvenne nel 70d.C. togliendo 35 anni a questa data otteniamo gli ultimi giorni di vita di Gesù o quelli immediatamente precedenti la crocefissione, ma in ogni caso il 35 d.C.

Comparandole due profezie si capisce facilmente che l'anno 35d.C. segna al contempo l'avverarsi di Daniele 9,24-26 e il termine a quo per considerare la profezia di Gesù riportata in Marco 13,30. Ma c'è di più, siccome il protagonosta di entrambe è Cristo, le due profezie risultano strettamente connesse. Infatti l'unto che verrà ucciso di cui scrive Daniele è colui che nello stesso anno della crocefissione predice la distruzione di Gerusalemme. Esse insomma  non possono considerarsi distinte, ma perfettamente complementari.

Del resto c'è anche un'altro fatto curioso che le lega: la somma degli anni che le due profezie unite coprono (dal 447a.C. al 70d.C.), ripropone con il suo 516, la stessa cifra che secondo i miei calcoli data l'incendio del primo tempio, conseguente all'assedio di Nabucodonosor del 517a.C. (cfr.  Ipotesi per una nuova datazione dei regni di Giuda e Israele (989 a.C.-505 a.C.) al cap.1)

Come credo di aver dimostrato la profezia delle Settanta settimane, limitatamente ai primi 483 anni (69 settimane di anni) si avvera nel 35d.C. Ciò non solo per i calcoli che essa propone, ma anche in virtù di Marco13,30, che indica nello stesso anno lo stesso protagonista. 

Le conseguenze di un tale approccio alle due profezie forniscono importanti conferme ai miei calcoli che, è bene ricordarlo, sono semplici, ma estremamente lunghi. Per cui quando si ottiene una perfetta corrispondenza cronologica (l'anno 35d,C. per i compiersi di Daniele 9,24-26 e l'inizio di Marco 13,30) dall'interpretazione di due profezie completamente diverse significa che essersi sbagliati è statisticamnte quasi impossibile.

Chi volesse farsi un'idea precisa dei miei studi può aprire i link riportati, magari facendosi prima un'idea del mio lavoro leggendo la  TABELLA CRONOLOGICA DI SINTESI.