Inoltre si trova a difendere il suo compagno di cella, Jean Luois Maurel, accusato di pedofilia e sedicente vittima di un errore giudiziario, dalla violenza degli altri detenuti.
Anzi quando Maurel esce di prigione gli promette di badare lui a sua moglie e a sua figlia.
Dopo la visita ricevuta in carcere da parte di un ex poliziotto, Franck scopre che gli altri detenuti avevano ragione sul suo compagno di cella che sotto l'apparenza di un uomo mite e rassicurante è in realtà è un serial killer di giovani donne.
Fugge dal carcere per fermarlo e si accorge che l'altro sta facendo in modo che Franck sia accusato di tutti i crimini che intanto il serial Maurel sta commettendo.
Per Franck inizia una corsa ( letterale) contro il tempo.
Ogni tanto fa bene vedere un film come La proie, anzi se ne sente quasi il bisogno fisico.
Un thriller action di altri tempi, un polar come piace tanto chiamarlo ai francesi, in cui i personaggi sono tagliati in maniera decisa e funzionale all'intreccio che è l'unica cosa che conta. Conta il meccanismo, l'intrigo , gli attori sono semplicemente uno strumento nelle mani del regista.
Non che non siano bravi perchè Dupontel nella parte di Franck è una roccia per come è granitico e la Taglioni si applica con bravura al personaggio di un poliziotto senza troppi fronzoli, anzi deve "mortificare" il suo immane sex appeal per essere credibile negli abiti mascolini che gli sono toccati in sorte.
Però nel film di Valette non ci sono derive divistiche, è solo adrenalina pura applicata.
La proie è come una macchina lanciata in discesa e che guadagna velocità a ogni metro che percorre: avvenimenti e colpi di scena a grappolo, scene action in cui si avverte qualche "licenza poetica" di stampo hollywoodiano, una naturale empatia verso un personaggio come quello di Franck che sta lottando per la sua famiglia.
Empatia che suona un po' strana per uno che ha rapinato banche e che non si è fatto scrupolo di ridipingere una parete della prigione usando la faccia di un suo collega detenuto.
Numerose scene di inseguimento girate come il dio del cinema comanda fanno da cornice a un film in cui il confine tra il bene e il male è quantomai sfumato.
Anzi il male assoluto ha una faccia che più rassicurante non si può, il personaggio di Maurel con la sua volontà distorta di creare una famiglia perfetta mette veramente paura.
La proie è il classico film senza tanti messaggi, metafore o sottotesti da andare a scoprire col lanternino: sono 100 minuti di divertimento assicurato.
Garantito.
( VOTO : 7+ / 10 )