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La proliferazione delle Liste civiche, soprattutto nelle ...

Da Pukos
La proliferazione delle Liste civiche, soprattutto nelle ...

La proliferazione delle Liste civiche, soprattutto nelle competizioni elettorali amministrative, rende di più difficile lettura il responso delle urne. La ricerca dei voti non tipicamente “partitici”, cioè quelli ottenuti esclusivamente dall’appartenenza ad uno specifico partito, fa sì che vengano proposte delle liste create “ad hoc” per sorreggere il candidato.

In particolare è ormai consolidato l’uso di liste “personali”, cioè nelle quali compare esclusivamente il nome del candidato, quest’ultime hanno il dichiarato scopo di intercettare voti che altrimenti non andrebbero al partito di appartenenza.

Dai raffronti della lista “personale” rispetto a quella del “partito”, solitamente, si misura la “forza” del candidato, ed allora andiamo a vedere, per esempio, un caso che potrebbe essere emblematico.

In Veneto il governatore uscente e candidato del centrodestra, Luca Zaia, ha ottenuto il 50,08% dei voti validi mentre la principale sfidante, Alessandra Moretti del centrosinistra, si è fermata al 22,74%.

Andiamo però a scomporre questo voto.

Zaia era appoggiato da 5 liste: tre erano “classiche” liste di partito e precisamente Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia e due liste civiche legate al candidato: “Indipendenza noi Veneto” e “Zaia Presidente”

Anche la Moretti era sorretta da 5 liste, di queste, due erano di partito, e precisamente PD e Sel-Verdi-Sinistra, mentre tre erano civiche legate alla candidata: “Veneto Civico”, “Progetto Veneto Autonomo” ed “Alessandra Moretti Presidente”.

Ebbene, effettivamente, pur con un risultato largamente sotto le attese, Forza Italia ha comunque dato un contributo maggiore alla causa di Zaia di quanto abbiano fatto Sel-Verdi-Sinistra, ma la vera partita si è giocata su un altro tavolo.

I partiti dei candidati, infatti, non hanno avuto comportamenti molto dissimili, alla Lega Nord sono andati il 17,82% dei voti ed al PD il 16,66%. La gran parte della differenza fra i due è dovuto ai consensi ricevuti sulle liste “personali”:

“Zaia Presidente” ha raccolto il 23,09% dei voti validi, mentre “Alessandra Moretti Presidente” solo il 3,82%.

Non si deve assolutamente commettere l’errore di giungere a conclusioni affrettate, lo stesso Governatore Zaia ha voluto immediatamente sottolineare che quella ottenuta è una vittoria della Lega Nord e della coalizione che lo ha sostenuto, e per sottolinearlo ha pubblicamente ringraziato la dirigenza della Lega che, accettando di fare un “mezzo passo indietro”, ha permesso alla lista “Zaia Presidente” di raggiungere un risultato straordinario, davvero superiore a qualsiasi previsione della vigilia.

Detto questo, però, sappiamo anche che Luca Zaia è una persona estremamente perbene, esattamente l’opposto rispetto allo stereotipo dell’uomo politico, è infatti schivo, modesto, addirittura timido, ed anche per questo è particolarmente amato dai cittadini veneti di tutti i ceti sociali.

Un affetto ed una stima che, visti i risultati, non sembra avere Alessandra Moretti, ed ecco così spiegati 20 dei 27 punti di distacco, da una parte c’era un candidato “forte” della Lega, dall’altra uno “debole” del PD. In politica, è notorio, contano molto le idee, ma ancor di più le persone.

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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