Cari lettori,
Allora non siete forse curiosi di sapere dove mi trasferisco, quando mi trasferisco, perche’ mi trasferisco e soprattutto chi ha incastrato Roger Rabbit? Ecco.
Cominciamo dal dove, che non e’ un sapone idratante ma un avverbio di luogo. Lo faro’ molto brevemente perche’ adesso devo prendere un treno che mi portera’ a Tokyo centro per una riunione con alcuni partner-concorrenti (amicinemici, forse sarebbe piu’ corretto) per un progetto in India. Una palla atroce, contando pure che il meeting e’ tutto in giappo. Poi stasera sono fuori a "festeggiare" la mia dipartita con due colleghi – dovete sapere che qua tutti vogliono uscire a bere con me, ma singolarmente, quasi in sordina. Ché da una parte sono curiosi marci di sapere dove andro’ e cosa faro’, mentre dall’altra l’etichetta impone che non si sappia troppo in giro che si esce col gaijin traditore.
Allora, dicevamo: dove. Beh, credo sia abbastanza ovvio a questo punto. Ho sprecato mille post a dirvi che voglio un clima caldo ma con uno scorcio di inverno, tagliando fuori di fatto tutta l’Europa a parte Spagna, Grecia e Terronia, ma anche – per dire, New York e tre quarti di continente americano, e tutto il sud est Asiatico, e in Australia citta’ come Melbourne (troppo fredda) o Brisbane (troppo poco inverno, troppo lontana dal mare). Poi vi dissi che volevo una societa’ meritocratica (falciando via il pezzo di Europa rimanente) e una metropoli di medie-grosse dimensioni.
Insomma, raga: qua non e’ che siano rimasti troppi posti da cui scegliere. Se volete un altro indizio ve lo dico piu’ chiaramente: il posto dove mi trasferisco e’ a Sud del Confine, a Ovest del Sole. Un posto dove quando tiri lo sciacquone il vortice scorre in senso orario, e dove ci sono giappine in abbondanza, anche se quelle che ci sono non sono nulla di speciale. Ma questo lo possono capire solo i miei lettori di vecchia data.
Vado, che mi aspettano per il meeting.