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La provincia di monza – brianza che spende e spreca soldi dei contribuenti, senza portare grande apporto per la zona.

Creato il 21 luglio 2011 da Madyur

Sono serviti due anni per trasformare la più giovane provincia d’Italia, Monza-Brianza, nell’ennesimo carrozzone della politica. Sprechi, spese pazze e paralisi decisionale l’hanno fatta nascere che era già vecchia , e costosa. E ora chi la governa si chiede qual è stata la sua ragion d’essere.

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Il larussiano Dario Allevi si è arrovellato per trovare un segno distintivo , un simbolo da usare sulla carta stampata , biglietti da visita e sul sito internazionale. Alla fine ha deciso di risolvere il problema con un bando : chi trova un idea si porta a casa 5 mila euro.

Le competenze della provincia di Milano-Brianza è ridotta alla manutenzione delle strade , all’edilizia scolastica e poco altro. Perfino la rappresentanza ha poco peso : la popolazione è di 840 mila abitanti estesi per 55 comuni , molti meno della città di MIlano che è a 16 Km. La firma dell’atto di nascita è arrivata nel 2009 , quando l’Italia chiedeva si abolire 109 province.

Insomma a che serviva la provincia di Monza-Brianza?

Si può partire dai costi della politica : alti. La giunta e gli assessori costano 500 mila euro all’anno , altri 880 mila sono andati a finanziare la comunicazione istituzionale , e un milione solo per le consulenze. Il presidente della Commissione dei Lavori Pubblici è Federico Romani , figlio del ministro. L’utilità della spesa è dubbia.

Nei consigli si discute di tutto tranne dei problemi monzesi. Si ricordano dibattiti sul premio Nobel a Berlusconi , sulla legge contro il Burka e sull’accoglienza a rom e migranti. Tutte cose sulle quali le province non hanno voce in capitolo. La Provincia non decide su questo ma sì a spendere soldi. Quattro sono le sedi dell’ente. Nel 2007 è stata deliberata la realizzazione del Polo istituzionale in area IV novembre al costo di 28 milioni. Ma non sarà pronta prima di un anno e mezzo , e così la giunta ha deliberato anche l’acquisto per 12 milioni di Palazzo Pastori-Casanova, sede provvisoria in cui era in affitto. Inoltre ha altre due sedi , quella di sette piani in piazza Diaz e quella in piazza Cambiaghi.

Si moltiplicano le municipalizzate di questa neo provincia. Difatti Conta ben quattro aziende dell’acqua. Nessuna dei rifiuti. Il prezzo salato pagato dagli abitanti , per l’acqua, è salato. A fronte di questo , però, nessun fondo di solidarietà per lavoratori in crisi , come tra l’altro richiedono gli ex dipendenti della Yamaha di Lesmo.

Questa provincia non si fa mancare soldi ad associazioni culturali e sportive, 115 mila euro. La parte da leone l’ha fatta “Pagine come rose”, rassegna di poesie e invito alla lettura nei comuni di Milano-Brianza ( 10 mila euro). Per “Libritudine : la culinaria e il gusto al centro della scena” ne sono andati altri 15 mila, a beneficio del Comune di Lissone impegnato a ospitare Benedetta Parodi. Soldi anche per alpini per i 150 anni d’Italia e per il folklore lombardo.


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