Quattro le produzioni filmiche che rappresenteranno la Puglia del cinema alla 69^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in programma dal 29 agosto all’8 settembre 2012, diretta da Alberto Barbera.“
E’ stato il figlio” di
Daniele Ciprì (in concorso), il documentario “
La nave dolce” di
Daniele Vicari (fuori concorso, evento speciale), il cortometraggio “
La sala” di
Alessio Giannone (sezione “Orizzonti”) ed il film
“Carmela, salvata dai filibustieri”di
Giovanni Maderna, inserito nella nuova sezione “Cinema Corsaro” delle Giornate degli Autori, diretta da Giorgio Gosetti.“
E’ stato il figlio” di
Daniele Ciprì, con protagonista Toni Servillo, è una storia ambientata a Palermo, ma girata interamente in Puglia, tra Brindisi e provincia. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Alajmo, narra di una storia di precarietà realmente accaduta negli anni Settanta che per proagonista una famiglia disagiata, composta da Nicola, la moglie Loredana, i figli Tancredi e Serenella, e i nonni, Fonzio e Rosa. Il documentario “
La nave dolce” di Daniele Vicari racconta, invece, il drammatico approdo della nave Vlora nel porto di Bari, avvenuto l’8 agosto 1991, con a bordo circa ventimila cittadini albanesi. “Come “Diaz” – ha dichiarato Vicari -, “
La nave dolce” è un film che mi si è imposto, mi ha costretto a superare lo schema narrativo in tre atti, prendendo a prestito strutture più ampie dalla tragedia e dalla narrativa classica. I due film sono una sfida radicale ai miei limiti di narratore, devo ammetterlo. Infatti sono due “mostri” che mi hanno fatto soffrire e gioire come non mi era mai accaduto prima”. “
Carmela, salvata dai filibustieri” di
Giovanni Maderna (inserito nella nuova sezione “Cinema Corsaro”), con Mimmo e Sussò Boccuni e Carmela Lupoli, è ispirata a “Jolanda, la figlia del Corsaro Nero” di Emilio Salgari. Il film racconta di Carmaux e Wan Stiller, Mimmo e Sussò pescatori della Città Vecchia, impegnati nella ricerca della signora Carmela di Ventimiglia. Un(a)
Morgan anziana e visionaria li ha inviati tra ricordi d’infanzia, timori di nuove prigionie e di destini avversi, chiacchiere in una lingua
arcana e misteriosa.Infine, il cortometraggio “
La sala” di
Alessio Giannone, selezionato nella sezione “Orizzonti – Le nuove correnti del cinema mondiale”, è il risultato di un lavoro realizzato con i detenuti, per l’occasione diventati sceneggiatori, della Casa Circondariale di
Bari. Il film breve racconta di un matrimonio meridionale, ma è solo l’espediente per rivelare le vicende di una famiglia, al cui interno spesso si nascondono molte contraddizioni. “La sala” è stato coprodotto dall’Agenzia per la lotta non repressiva del Comune di Bari in collaborazione con Apulia Film Commission. “Si tratta di un risultato straordinario – ha dichiarato il sindaco di Bari,
Michele Emiliano - che premia il duro lavoro, spesso invisibile, che da anni viene svolto dall’Agenzia per la lotta non repressiva del Comune di Bari in collaborazione con le istituzioni del welfare, della sicurezza e della giustizia. Peraltro, questo prodotto mostra ancora una volta come i collegamenti tra dentro e fuori il carcere sono parte di una strategia vincente della mia Amministrazione. Sono contento anche perché è la prima volta che un progetto interamente sostenuto da una pubblica amministrazione approda alla vetrina più importante del cinema italiano”. Il regista, Alessio Giannone: “Difficilmente un prodotto di questo tipo, che nasce come progetto sociale, ottiene un riscontro culturale così rilevante. Collaborare prima con i detenuti durante la fase di scrittura, e girare poi con gli attori de La Sala, è certamente motivo d’orgoglio, come dovrebbe esserlo ogni attività di qualità, frutto di un lavoro collettivo”.
&baba;