L'ambiente in cui vivi ti influenza, ti suggerisce, ti modella.
Puglia, la mia terra, il mare, la pietra, i muretti a secco, il buon cibo, i paesaggi mozzafiato ma anche le forti contraddizioni, le cose per le quali ti piacerebbe staccarti, partire lontano in cerca di maggiori opportunità e al contempo quelle per la quali ci soffriresti a star lontano.
Di tanto in tanto mi piace condividere come QUI, QUI e QUI i luoghi della mia vita quotidiana, quelli che mi emozionano, che mi raccontano, che incidono sulle mie scelte, sugli umori, sui miei sogni e in tutto quello che sono e che faccio.
Vi mostro un paesaggio di campagna della Bassa Murgia nella stagione della mietitura del grano duro (murgia deriva dalla voce latina murex-murigis: pietra aguzza) . Le foto raccontano di una terra arida e pietrosa trasformata dal duro lavoro di un "Popolo di Formiche". Un territorio caratterizzato dalla gran presenza di pietra calcarea trasformata in una risorsa: muretti a secco, masserie, trulli, specchie e tanto altro.
«E dovunque muri e muretti, non dieci, non venti, ma più, molti di più, allineati sui fianchi di ogni rilievo, orizzontalmente, a distanza anche di pochi metri, per contenere il terreno, per raccoglierne e reggerne un po’ tra tanto calcare. Mi chiederai come ha fatto tanta gente a scavare ed allineare tanta pietra. Io penso che la cosa avrebbe spaventato un popolo di giganti. Questa è la murgia più aspra e sassosa; […] non ci voleva meno che la laboriosità d’un popolo di formiche».
Tommaso Fiore Vi lascio con questo bel video sulla costruzione di trulli e vi rimando ad un prossimo futuro reportage