Tiene banco il caso Dieudonnè e le sue battute che stanno facendo tremare il paese. Il ministro dell’Interno Manuel Valls ha diffuso una circolare che autorizza sindaci e prefetti di polizia ad annullare gli spettacoli di Dieudonné per motivi di ordine pubblico. Il presidente Hollande ha appoggiato lo stop e ha esortato l’applicazione rigorosa del provvedimento, così diverse città hanno bandito dai
“Il est interdit d’interdire”, ovvero, “vietato vietare”, diceva un famoso slogan del maggio francese, una libera interpretazione della celebre frase di Voltaire che invitava a difendere con tutte le forze le opinioni opposte alla tua ma, ai sacri principi, il ministro francese Valls, indica nel commediante Diedonnè M’Bala M’Bala, un pericolo per l’ordine pubblico e così il suo ultimo spettacolo satirico è stato cancellato dai cartelloni di Nantes con tutti i biglietti già venduti.
Madre bretone, padre camerunense. Diedonnè M’Bala, figlio della banlieue, dove è nato nel ’66, ha fatto le prime esperienze di teatro condividendo il palcoscenico in coppia con un amico ebreo. Lui faceva l’africano un po’ sempliciotto, l’al
Questo il mix di base di un lavoro artistico mediocre rimasto nell’ombra per anni ma che ora allarma l’opinione pubblica. C’è il gesto di scherno, che è diventato l’emblema del personaggio e che si è diffuso velocemente. Gesto di derisione, di rabbia, di rivolta generica contro il sistema, ma anche di odio antisemita riprodotto in strada e ora anche negli stadi. L’attaccante del West Bromwich Albion, Nicolas Anelka pochi giorni fa ha festeggiato un suo goal, proprio con la “quenelle”, che la comunità ebraica francese considera molto offensivo.
E il governo a quel punto ha deciso di reagire e intervenire. Il gesto, è stato regolarmente registrato dalla società che fa capo a Dieudonnè che, fra parentesi, è già stato condannato diverse volte in passato per incitamento all’odio razziale e antisemita, presso l’Istituto nazionale industriale, dunque è un prodotto industriale a tutti gli effetti e pure di proprietà del comico che ne ha fatto il suo segno distintivo. Segno che trova terreno fertile nella confusa galassia di malumori, sofferenze, rancori sociali provocati dalla crisi.
L’Europa questa storia l’ha già vissuta e si sa come è andata a finire. Considerando che la
La questione è ulteriormente delicata perchè per vincere una battaglia sacrosanta, quella contro l’antisemitismo, si rischia di perderne un’altra, quella per la libertà di espressione. Purtroppo i migliaia di entusiasti che imitano Dieudonné non si pongono nessun altro problema se non quello di irridere il potere costi quel che costi. Un camp
E una Europa che dimentica le sue radici storiche è destinata a perdersi.