La questione morale

Creato il 04 agosto 2015 da Alby87

La “questione morale” è quella cosa che si tira fuori quando non si ha nessun argomento sensato o significativo da mettere in piazza. Allora se ne tira fuori uno che non significa niente ma suona molto filosofico ed elegante: “c’è una questione morale”, si dice.

E come si distingue esattamente una questione morale da una questione scientifica, da una questione sociale, da una questione politica, da una questione economica, da una questione personale o da un qualunque miscuglio in qualsiasi proporzione di queste cose?

Se fosse una di queste cose, oppure una qualche combinazione di esse, si potrebbe discuterne su basi fattuali e arrivare a soluzione pratiche condivise, attraverso ragionamento e negoziazione.

La “questione morale”, invece, è qualcosa che si vuole trascenda tutte le questioni pratiche e reali. E cosa rimane quando hai trasceso tutte le questioni pratiche e reali?

Indovinato: NULLA. Hai sottratto la questione a qualsiasi discussione fruttuosa e che possa portare a visioni condivise.

Io dico che i ricchi non devono essere tassati di più perché, che so, hanno diritto alla proprietà. Un altro mi dice che invece è giusto che siano tassati di più per un principio di uguaglianza.

E be’? Come lo decidi se è più giusto seguire il mio principio o il suo, visto che non puoi mettere di mezzo la questione sociale, la questione politica, la questione economica, la questione scientifica etc.? Se potessimo iniziare a discutere di tutte questi aspetti di rilevanza pratica, potremmo arrivare magari ad una decisione. Ma se non possiamo, allora non ci resta che parlare del nulla, enunciare principi che ci siamo inventati sul momento o che abbiamo copiato a qualcun altro o rimaneggiato e che magari suonano bene. Tutto lì, parlare del nulla.

Ma a parlare del nulla, specie se riesci a farlo dandoti un tono sapiente e usando tanti paroloni, ci sono molti vantaggi. Il più importante?
Puoi dire quello che cazzo vuoi senza che nessuno possa contraddirti.

Può essere fatto in maniera molto teatrale: “tutti gli esseri senzienti hanno diritto a vivere!”; suona bene, no? Minchia, che bello. Molto filosofico. E esattamente qual è la ragione per cui dovremmo decidere di fare nostro questo principio?

Boh, mah, chissà. “La ragion pura pratica dialettico performativa come fosse antani”.

Woooow. E che je voi di’? Di più: se l’altro si lascia spiazzare, potresti perfino portarti a casa una vittoria mediatica!

Nel dibattito sulla sperimentazione animale, ad esempio, tutti quelli che non usano argomenti pseudoscientifici, e che riconoscono dunque l’utilità della ricerca in vivo, decidono di giocare sul terreno sicuro che non ti richiede di studiarti la scienza, e tirano in ballo la “questione morale”.
Lo fanno proprio perché non vogliono affrontare la questione scientifica (scientificamente, la sperimentazione animale è una pratica che garantisce il progresso della biomedicina), né quella sociale (a tutti i membri della società sta a cuore la propria salute e quella dei propri cari, dunque la cosa ha rilevanza sociale), né la questione politica (che discende direttamente da quella sociale), né la questione personale (quando i nostri cari si ammalano, o noi stessi ci ammaliamo, desideriamo tutti avere a disposizione cure adeguate), né tanto meno la questione economica (sia mai, ammettere che le scelte che facciamo possano avere anche ripercussioni economiche e che esse siano da soppesare e considerare! Se lo fai sei come gli schiavisti!).

Ovviamente, se hai dichiarato secondarie o irrilevanti tutte queste sfaccettature del problema, il problema è stato svuotato: non è rimasto più nulla di concreto e reale su cui discutere. La questione diventa una discussione sul sesso degli angeli.

Il problema di una discussione sul sesso degli angeli è che nessuna delle due parti può mai davvero trionfare, stringere in pugno la verità o qualunque cosa che le somigli.
Ma, ovviamente, se prima perdevi su tutti i fronti, e invece adesso sei in grado di tornare a casa con uno stallo, come quello con cui si concludono di solito le discussioni sul lato “etico” della sperimentazione animale, per te è già un progresso.

“Sull’etica ci possono essere tante opinioni diverse”, è la conclusione classica del dibattito sulla sperimentazione animale, quando il filosofo tira in mezzo la questione morale. E grazie al cazzo che ci sono opinioni diverse, è il sesso degli angeli, ovvio che tutte le conclusioni sono uguali; sono maschi, femmine, asessuati, chi cazzo lo sa.

Un discorso completamente inutile, completamente infruttuoso, completamente vuoto.

Ma quelllo è il tipo di discussioni in cui i sofisti razzolano con maggior profitto.

Ossequi