Bello, scritto bene e pieno di spunti per chi ha voglia di interrogarsi sull'attualità e sui comportamenti degli italiani.
Cito un passaggio che mi ha colpito:
"Perchè moralista dovrebbe essere un insulto?_ si chiede la De Monticelli, poi prosegue_ perchè la sola accezione comune di questa parola in Italia è, grosso modo, uno che redica bene e razzola male."
Come darle torto visto che siamo abituati alle tante maschere investite di perbenismo! Ma ciò che sottende questo modo di pensare è che TUTTI fanno così e che non potrebbe essere altrimenti.
Quindi siamo tutti coinvolti in questa melma, tanto che, come sottolinea l'autrice " il precetto evangelico - chi è senza peccato scagli la prima pietra- diventa sinonimo di "Così fan tutti".
Ma tutti chi specificamente?
Sappiamo benissimo che la generalizzazione porta a non identificare il responsabile o i responsabili di determinate azioni.
Quindi, andando più avanti nel libro, "interpretare a questo modo il detto evangelico, vuol dire richiamare il contraddittore alla legge dell'omertà. Se faccio schifo io, fai schifo anche tu perciò ti conviene stare zitto.
L'omertà sta al servilismo come la viltà sta alla prepotenza, e queste quattro belle virtù qualificano precisamente l'esistenza gregaria, che si potenzia nel NOI e che rifugge certamente da ogni presa di posizione personale, da ogni individuale assunzione di responsabilità, delle proprie opinioni e delle proprie azioni".
Peccato perchè sono fermamente convinta che prima di "apparire" come persone, sia importante "esserlo" e per esserlo dev'essere chiaro quali sono i pensieri che guidano le nostre azioni, altrimenti, siamo solo un mucchio di mosche al vento ...