Ma torno al tema iniziale. Ad esempio, io fra un’ora vorrei andare a dormire, ma ormai ogni tanto mi viene una paura che mi trattiene perché magari la casa mi cade addosso, ma sono certa che dalle macerie la protezione civile mi scova fuori e se non è la protezione civile sono i grandi cagnoni della protezione civile, su questo non ho dubbi. E chi è salvo mi darà conforto e solidarietà. Ma le certezze si fermano qui.
E … DOPO le MACERIE? Andiamo in mano alle istituzioni, che sono leeeente leeeente quando non sono ferme.
Passo ad un esempio pratico e recentissimo: un amico, con casa fuori Vigarano Mainarda (Ferrara) che l’ha avuta sinistrata, ha saputo che lo Stato dava un contributo se si trovava una casa in affitto. Lui l’ha trovata e ha una famiglia numerosa. Poi è andato per registrare la cosa e gli è stato risposto che è vero ma che finchè la cosa non appariva sulla Gazzetta Ufficiale non se ne faceva nulla. Nel frattempo c’è il balletto fra Vigili e altre istituzioni che possono decidere se la sua casa, già considerata inagibile dall’ingegnere dei Vigili, magari adesso diventa agibile per un ingegnere di altra parrocchia. Così, oltre a quello che si è costretti a sentire sotto i piedi e nei muri e non dico di più, bisogna anche subire questo saltellante non-stop dei propri consimili.
Dal nostro imprevedibile amico sotterraneo non possiamo divorziare per incompatibilità di carattere o per eccesso di brutalità: non ci sono tribunali alla cui giurisdizione lui si riconosce soggetto.
Ma almeno ci piacerebbe non dover combattere anche con le lotte intestinali delle ‘nostre’ istituzioni.
Featured image, incendi durante il terremoto di San Francisco nel 1906.