La Rafanata

Creato il 09 febbraio 2014 da Makinsud

La Rafanata, unica nel suo genere, è davvero riduttivo definirla semplicemente frittata! Scopriamola insieme

La Rafanata ha una preparazione speciale che nasce da elementi semplici e umili, dalle uova, dal pecorino, dal rafano (radice), dalle patate, dall’olio buono. In Basilicata ne esistono differenti varianti: c’è quella base fatta di sole uova, rafano e pecorino; poi c’è quella con le patate; oppure è possibile trovare al suo interno la mollica del pane o la salsiccia stagionata, io vi propongo la versione “santarcangiolese” con la salsiccia stagionata, un piatto prettamente invernale, viene preparata soprattutto durante il periodo di Carnevale. Comunque vengono utilizzati tutti elementi poveri, legati al territorio e al mondo contadino. Il rafano è una radice naturale dal sapore pungente/piccante che in cucina può essere usato anche nei sughi, sulla pasta o in altre preparazioni. La radice va prima raschiata con un coltellino, poi lavata, asciugata e grattugiata.

Cotta al forno o in una padella alta, la Rafanata ha sempre il suo perchè!

Difficoltà: Facile

Cottura: 30 min. in padella – 45 min. in forno

Preparazione: 15 min

Dosi: per  4 persone

Costi: bassi

INGREDIENTI:

  • 50 gr di radice di rafano grattugiato
  • 6-8 uova
  • 1 salsiccia stagionata
  • 150 gr di pecorino locale grattugiato (o un qualsiasi altro tipo di formaggio stagionato)
  • olio extravergine di oliva
  • sale

PREPARAZIONE:

  1. In una ciotola sbattere le uova con il pecorino;
  2. Aggiungere poi il rafano e la salsiccia sbriciolata;
  3. Aggiungere un pizzico di sale e versare il composto (che risulterà abbastanza corposo) in una padella con abbondante olio e lasciate cuocere bene sia da un verso che dall’altro. Deve formarsi una bella crosticina dorata.

Se preferite cuocere la Rafanata in forno, mettere il composto in una teglia precedentemente cosparsa di olio ed infornare in forno preriscaldato a 200 °C per circa 3/4 d’ora. Al posto della salsiccia potete mettere le patate lessate e tagliate a fettine oppure entrambi.

CONSIGLI:

La radice del rafano non va confusa con il cren che è un’altra tipologia di radice, sempre molto piccante, ma di gusto diverso dal rafano. Il rafano è consigliabile adoperarlo subito, nell’arco di 2 o 3 giorni massimo, conservandolo in acqua, altrimenti perde profumo e sapore.

Un buon Grottino “Novello” di Roccanova risulterà un accostamento “perfetto” sia territorialmente parlando che per il suo sapore assolutamente gradevole.

Buon appetito

La Rafanata, 9.0 out of 10 based on 2 ratings

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