Serie Born of Illusion
di Teri Brown
Teri Brown vive con il marito e i figli a Portland, in Oregon. Appassionata di animali, amante di sport come il parasail e il free climbing, lettrice compulsiva innamorata di Francis Scott Fitzgerald, ha scritto numerosi libri sotto pseudonimo prima di presentarsi al pubblico internazionale con La ragazza che leggeva nei cuori.
Sito: Teri Brown
1. La ragazza che leggeva nei cuori (isbn:9788863804157)
1,5. Born of Corruption (novella prevista per il 2014)
2. Born of Deception (previsto per Giugno del 2014)
Autore: Teri Brown (Traduttore: E. De Medio)
Serie: Born of illusion #1
Edito da: Corbaccio
Prezzo: 14.90 €
Genere: New Adult, Paranormal romance
Pagine: 311 p.
Voto:
Trama: New York, anni Venti, i famosi Roaring Twenties: Anna ha sedici anni e fin da bambina aiuta la madre, una famosa medium, negli spettacoli. Ma, contrariamente a sua madre che è un’abile attrice, Anna ha veramente il dono di «sentire» le emozioni altrui e di predire il futuro. E in questo futuro vede sua madre in pericolo: le sue visioni si fanno sempre più intense e spaventose, al punto che Anna decide di esplorare fino in fondo questa parte di sé che aveva sempre negato. Così, quando Cole, un ragazzo misterioso, si trasferisce in un appartamento vicino e introduce Anna a una società segreta che studia proprio persone come lei, Anna si trova costretta a confrontarsi con il suo passato e con le certezze della sua vita. Ma Anna è anche una sedicenne come tante altre, con i suoi istinti ribelli, i suoi capricci e la sua rabbia esplosiva. E, come tutte le ragazze della sua età, anche lei è alla ricerca dell’amore e dell’affermazione di se stessa. Riusciranno le sue abilità a districare la rete di intrighi in cui, suo malgrado, è caduta? E, soprattutto, la sua sensibilità sarà in grado di farle individuare qual è il suo vero destino? Riuscirà Anna l’illusionista, brava a liberarsi da quasi tutto, a liberarsi dei condizionamenti e a seguire il suo cuore?
La ragazza che leggeva nei cuori è il primo romanzo di una serie dedicata ai giovanissimi, che mescola amore e magia.
Il romanzo verte quasi esclusivamente sullo pseudo triangolo amoroso in cui Anna si muove con estrema goffaggine, tra un gioco di prestigio e una litigata con la sua gelida e dispotica madre. Negli intermezzi la figura di Houdini verrà introdotta più volte per alimentare la fascinazione verso questo periodo storico.
Nel complesso la trama risulta abbastanza lineare, senza grossi colpi di scena. Il libro difatti scorre privo di grandi sussulti, una narrazione senza mordente. L’autrice cerca di spingere sullo charme degli anni ruggenti, ma la contestualizzazione è blanda e discutibile: se non ci venisse detto nell’introduzione, potremmo quasi vedere il tutto come una vicenda moderna. Anna si esprime in modi troppo moderni, e cosi i suoi comprimari. Gli elementi che dovrebbero rafforzare ciò, ovvero i suoi spettacoli di magia e la presenza del grande illusionista, sembrano scarni tentativi mal riusciti, quasi dei riempitivi.
La parte thriller che gira attorno alla visione principale di Anna (ovvero il rapimento di sua madre), non ha un grande spessore, il villan è scontato ed ovvio già prima di metà libro, cosi come le sue azioni. La ragazza appare quindi cieca e sciocca di fronte ad una verità che il lettore facilmente intuisce in poche pagine.
Quanto ai due giovani Owen e Cole, non ci sono grandi parole da spendere. Co-protagonisti bidimensio
Il romanzo scorre facilmente e anche noiosamente, senza carburare mai; un peccato, dato l’ambiente originalissimo in cui la Brown decide di far agire i suoi personaggi. La presenza di Houdini è sprecata e mai approfondita (nonostante l’autrice faccia riferimento a cose, eventi e persone realmente esistite nella vita di Houdini); risulta essere una mera comparsa che funge da deus ex machina per il rapimento della madre.
Quanto allo stile dell’autrice, abbiamo una narrazione in prima persona, noiosa e lenta, incapace di coinvolgere davvero il lettore.
In conclusione lo ritengo un libro carino, leggibile, ma privo di grossi spunti. Una volta concluso ci si dimentica completamente della sua esistenza. Peccato.