Ma anche il Leone d'Oro 2013 vinto a Venezia da Gianfranco Rosi con il film «Sacro Gra». La Rai racconta l'Italià allestita al complesso del Vittoriano aperta al pubblico da domani fino al 30 marzo, e visitata oggi in forma privata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A chi gli chiedeva se fosse preoccupato dalla richiesta di impeachment presentata dal Movimento 5 Stelle, il capo dello stato si è limitato a rispondere con serenità «Faccia il suo corso».
Poche parole, nessun altro commento. Napolitano ha visitato la mostra accompagnato dal presidente Rai Anna Maria Tarantola, dal direttore generale Luigi Gubitosi e dai Consiglieri di Amministrazione della Rai, insieme al ministro per i Beni Culturali e il Turismo Massimo Bray e al sindaco di Roma Ignazio Marino. Una rassegna per celebrare il passato, i novant'anni della radio e i sessanta della tv, ma anche per guardare al futuro.
Il presidente della Repubblica si è soffermato a lungo nella sezione curata da Marcello Sorgi, quella dedicata a tutti i settori radiofonici (dalla Uri alla Eiar alla Rai) . La Rai Racconta L'Italia non è solo solo una rassegna celebrativa, ma l'occasione di scoprire curiosità e l'evoluzione del linguaggio comunicativo per il servizio pubblico, espresso nei novant'anni dalla radio appunto e nei sessanta della televisione: dalla visione collettiva nei bar ai vestiti di Raffaella Carrà, dai bozzetti dei costumi per «La Nonna del Corsaro Nero» alle scenografie di Danilo Donati, esposti anche i quadri di grandi pittori del 900 dedicati alla tivù, Mafai, Guttuso, De Chirico, Casorati, le partite di calcio di Cagli e il manifesto di Ugo Nespolo. E ancora microfoni e «giraffe» roginali, audiovisivi, eventi storici e sportivi, la politica dalle tribune elettorali al «tumulto Samarcanda» ai talk show, i quiz e i varietà che hanno punteggiato i cambiamenti culturali e di costume.
L'esposizione, che nasce sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, della Regione Lazio, di Roma Capitale e della Provincia di Roma, e con il sostegno di Eni e di Intesa Sanpaolo, si avvale della partecipazione e collaborazione di Piero Angela, Piero Badaloni, Andrea Camilleri, Bruno Pizzul, Arnaldo Plateroti, Emilio Ravel, Marcello Sorgi, Bruno Vespa e Sergio Zavoli, ed è a cura di Costanza Esclapon, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne della Rai, Alessandro Nicosia, Presidente di Comunicare Organizzando e di Barbara Scaramucci, Direttore di Rai Teche.
«La Rai ha portato il mondo in casa degli italiani, ha raccontato gli avvenimenti politici, storici, culturali e scientifici - ha fatto notare Tarantola - ha narrato la vita quotidiana e i mutamenti dei costumi, costituendo non solo un servizio pubblico, ma un patrimonio nazionale. Attraverso la televisione e la radio, ha veicolato informazione, cultura e svago nelle case, esprimendo anche i sentimenti unitari della nazione e identificandosi con la sua crescita culturale e civile».
«Con questa mostra -sottolinea Gubitosi- si realizza il sogno di qualunque tecnico, quello di schierare tutti i campioni della nazionale, alcuni ancora in attività, altri che invece hanno smesso, ma che sono tornati in campo per l'occasione. A distanza di tanto tempo, la missione del Servizio Pubblico, non è cambiata: nata per fare cultura, informazione ed intrattenimento e continua a fare tutto ciò. Nonostante l'aumento dell'offerta free, la Rai si conferma, con oltre il 40% degli ascolti in prima serata e quasi 40% nell'intera giornata, come il principale attore».
«L'obiettivo era di raccontare la storia di un'istituzione - aggiunge Esclapon - attraverso i simboli che tutti riconosciamo, i programmi che abbiamo seguito, i volti che ci hanno tenuto compagnia e le pagine di storia che abbiamo condiviso con uno sguardo al futuro». Scaramucci ha ricordato che «per realizzare gli otto filmati guida della mostra fatti dai curatori, di circa 40' l'uno, sono stati visionati più di 2000 titoli di programmi dell'azienda»