La ratatouille : il trionfo dei piatti semplici

Da Simplylalla

No, non sono lo Chef americano Thomas Keller che ha fatto da consulente gastronomico al celeberrimo, dolcissimo film "Ratatouille" con la sua versione di nouvelle cuisine del piatto povero francese la ratatouille; faccio la ratatouille da sempre, da quando la faceva la mia mamma quando ero a casa.
Ed è vero: il mitico topolino Remy sceglie un piatto semplice, fatto con ingredienti semplici e poveri per conquistare il temibilissimo critico gastronomico Anton Ego a dimostrazione che conta l'amore, la capacità con cui si cucina.
Il piatto nasce come piatto povero in Provenza - il nome completo è infatti ratatouille niçoise - ed è una dadolata di pomodori, zucchine e peperoni - originariamente le melanzane non c'erano - aromatizzata con erbe di Provenza e basilico.

La ratatouille è il trionfo delle verdure estive : zucchine, pomodori, melanzane, peperoni e cipolla stufati ed uniti in un unico grande piatto che da solo potrebbe anche fare da secondo piatto. Noi a casa mangiamo la ratatouille come contorno, rigorosamente fredda - il giorno dopo è ancora meglio - e quando decido di preparala ne faccio sempre tanta. Una forchettata tira l'latra, non c'è niente da fare.
La ricetta prevede che le verdure siano cotte tutte separatamente per mantenere integre le singole croccantezze e che solo alla fine vengano unite tutte insieme; in verità faccio una via di mezzo: appassita la cipolla unisco i pomodori ed i peperoni e li porto a cottura; in un altro tegame cuocio le zucchine e le melanzane e poi unisco il tutto.
Così le verdure mantengono lo stesso la loro croccantezza e se avete perplessità sulla digeribilità del peperone provate ad eliminare minuziosamente i semi interni ed tutti i filamenti bianchi ...non ci vuole poi così tanto se vi aiutate con un coltello affilato.

La ratatouille è pronta in 30 minuti o poco più di cottura e ditemi se alla fine non ci fate anche scarpetta.

Mi è venuta voglia di rivedere il film 😉 .

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