“Eravamo abituati a sentir parlare dell’orco nelle favole, adesso sappiamo cosa è l’orco. Ed è tra noi.”
Don Corinno, parroco di Brembate, in memoria di Yara.
Sono forti queste parole ma sono maledettamente vere, dolorosamente vere.
Io vivo in un piccolo paese, più o meno gli stessi abitanti di Brembate. Nei piccoli paesi ci si sente quasi protetti da tutto, perché ci si conosce con tutti, si sa tutto di tutti, ma gli avvenimenti degli ultimi mesi lasciano tante domande senza risposta: conosciamo veramente chi ci sta vicino??? A quanto pare no, non conosciamo lo zio, la cugina, l’amica, qualche volta anche la mamma, o il vicino di casa, di quartiere.
Come mamma posso solo intuire il dolore sordo e senza senso che travolge un’altra mamma che perde un figlio, il bene più prezioso al mondo, e come mamma mi chiedo come comportarmi con i miei figli. Far finta di nulla e dare loro quella libertà, ingenuità, che è tipica della loro età, o instillare in loro il dubbio, il sospetto, la sfiducia nel prossimo?
Non è una bella prospettiva non avere fiducia negli altri, anche a quaranta, cinquant’anni, è triste non fidarsi degli altri, figuriamoci poi in tenera età, quando tutta la realtà sembra una bella favola, ma la realtà, sempre più spesso, in maniera drammatica, si rivela molto lontana dalle favole a lieto fine!