Potrebbe risolversi con un ”altro momento di buona politica”, quindi con la collaborazione fra il governatore pugliese e il ministro Fitto, ”l’incubo” che in questi giorni stanno vivendo circa 850 dipendenti della Regione Puglia i quali, in seguito all’annullamento della Consulta di un concorso bandito circa 12 anni fa dalla Regione, rischiano una ‘retrocessione’ del proprio ruolo: una circostanza che avrebbe conseguenze economiche negative per i dipendenti ma sarebbe anche ”un colpo al cuore alla macchina” amministrativa regionale.
Lo ha spiegato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, oggi al termine di un incontro con i rappresentanti dei sindacati. ”Nei prossimi giorni – ha detto Vendola al termine della riunione – avremo un Consiglio regionale che, probabilmente alla unanimita’, chiedera’ al legislatore nazionale una norma in sanatoria. Contemporaneamente noi stiamo immaginando una soluzione normativa di tipo regionale, nell’ambito delle competenze che sono proprie della Regione Puglia”. ”La Regione tra i suoi poteri – ha rilevato – non ha quello di sanare. E del resto ci troviamo di fronte ai problemi anche perche’, in passato, si e’ voluto sanare non avendone la competenza”. Quella regionale e quella nazionale – ha sottolineato Vendola – ”sono azioni che partono contemporaneamente: una di raccordo tra Regione e governo nazionale, tra me e il ministro Fitto, tra le nostre tecnostrutture; e una tutta regionale e costruita in maniera assolutamente bipartisan”. ”Puo’ essere un altro di quei momenti – ha precisato – in cui una grave criticita’ determina una messa all’opera della buona plitica, quella che supera le contrapposizioni e le polemiche, e si mette al lavoro per risolvere i problemi”.
Il concorso in questione e’ stato annullato dalla Corte Costituzionale perche’ non prevedeva una ‘riserva’ a candidati esterni alla Regione. Tuttavia la sentenza della Consulta e’ stata tenuta sospesa fino a quando la manovra ’111/2011′ non ne ha imposto l’immediata esecutivita’ con il conseguente annullamento del concorso. Allora – ha spiegato Vendola – ”la strada abbiamo cominciato a tracciarla subito, appena le conseguenze di qella norma, che e’ scritta nella legge finanziaria, si sono appalesate come un incubo per quasi” 850 ”dipendenti della Regione Puglia che rischiano di essere retrocessi di 15 anni dal punto di vista della loro retrobuzione. E’ un incubo perche’ il rischio concreto e’ quello della paralisi dell’attivita’ della Regione Puglia”. ”Siccome questo problema nasce alla fine degli anni ’90 – ha ricordato – abbiamo trovato immediatamente, io e il ministro Fitto, le parole utili a far partire un tavolo congiunto di apporofondimetno e un tavolo tecnico che sta lavorando”. L’incontro odierno con i sindacati ”e’ molto buono – ha proseguito – e intanto avremo un tavolo permanete aperto di confronto con i sindacati e anche con i loro consulenti giuridici. Qui si tratta di mettere a punto la soluzione migliore e soprattutto di non avere contestazioni da parte del ministero dell’Economia perche’ i nostri atti non devono rischiare di essere impugnati, altrimenti diventa la ‘tela di Penelope”’. ”Stiamo cercando – ha concluso – di tessere una tela che consenta a” circa 850 ”lavoratori, dipendenti della Regione Puglia, di non perdere le posizioni raggiunte, e che consenta a noi di non avre un colpo al cuore alla macchina regionale”.