La regola del gioco (e della democrazia)
Creato il 22 novembre 2015 da Funicelli
“America's 'crack' plague has roots
in Nicaragua war”
Dark Alliance – di Gary Webb del S.
Jose Mercury news
Iniziava con queste parole uno degli articoli più famoso di Gary
Webb, giornalista dell'anno nel 1996, dove spiegava
come l'epidemia di crack nei quartieri poveri di Los Angeles e di
altre città americane fosse legata al traffico di armi con cui il governo americano riforniva
i Contras in Nicaragua.
Quintali di droga che arrivavano dal
sudamerica,
su viaggi controllati dalla Cia e dai cartelli, in cambio di armi
che servivano a ribaltare i governi socialisti in centro america.
Era la guerra contro il Nicaragua di Ronald Reagan, che il Congresso non voleva combattere.
È la storia raccontata nel film “La
regola del gioco”, diretto da Michael Cuesta con Jeremy
Renner.
Gary Webb, cronista di un piccolo
giornale locale (il S. Jose Mercury news), entrò in questa storia quasi per caso, seguendo il
caso di uno spacciatore, che gli raccontò dei traffici e dei legami
col governo, con la protezione della Cia. Da uno spacciatore piccolo
ad uno più grande, Danilo Blandon, che lavorava a contratto col
governo e la Cia per importare la droga spacciata nelle strade di
South Central, per uccidere giovani afro americani.
La pista lo portò dalle prigioni della
California a quelle del paese centro-americano, ad incontrare un
banchiere svizzero usato per spostare i soldi, fino ad un senatore a
Washington. Che era stato dentro la commissione Kerry e che lo mise
in guardia dal divulgare questa storia:
“Alcune storie sono troppo vere
per essere raccontate”.
Dopo l'uscita dell'articolo arrivò un
breve momento di celebrità e il Pulitzer, ma il sistema giornalistico
americano non si dimostrò all'altezza della sua fama.
I grandi giornali come il Post e il LA
Times iniziarono a fare le pulci alla vita di Webb, criticarono il
suo lavoro perché non aveva usato nessuna fonte interna alla Cia.
“Si ricordi che la contraerea
colpisce quando si è sopra il bersaglio .. la Cia in questo caso”.
Tagliato fuori dall'inchiesta ed
esiliato a Phoenix, Webb venne contattato da un ex agente Cia,
coinvolto in un'altra storia di droga, con i cartelli colombiani che
però era la stessa storia. Una storia che è quella di un mostro:
“Volevo stare coi buoni, volevo
combattere l'impero del male .. sono andato in sudamerica, ho
incontrato delle persone .. ho fatto dei nomi alla Cia. Quelle
persone scomparivano, le persone cui davamo la caccia scomparivano”.
Tutto
per il potere:
“è tutto menzogna e corruzione, alla
fine vieni divorato dal potere”.
Il film di Michael
Cuesta termina con la serata del premio Pulitzer, dove Webb si trova
a fianco solo la sua famiglia: i colleghi sono in disparte, niente
pacche sulle spalle o abbracci.
Questa storia mise
in crisi la sua vita professionale e la sua vita privata, ma Webb
ebbe la forza di essere coraggioso fino in fondo.
Il coraggio con cui
si rifiutò di sottoscrivere una lettera aperta in cui si rimangiava
quanto scritto, perché avrebbe voluto dire che la verità (il
traffico di droga in cambio delle armi per i Contras, protetto
dall'amministrazione Reagan) è qualcosa da pubblicare solo quando
conviene.
Ma essere
giornalista è anche questo – disse Webb davanti agli altri
giornalisti – dare fastidio.
“Pensavo che il mio lavoro fosse
dire la verità, i fatti, perché gli altri potessero decidere quello
in cui credere .. ma mi sbagliavo”.
La storia di Webb
fa da contraltare a quella di Carl Bernstein e di Bob Woodward, i due
cronisti del Post che a partire dall'infrazione al Watergate, da
parte di un gruppo di esuli cubani, risalirono ad una storia più
ampia. I fondi neri del partito Repubblicano, usati per spiare i
democratici e sabotare la loro campagna.
Nel 1998 la Cia
ammise l'esistenza del traffico di droga.
L'attuale
segretario di Stato Kerry, intervistato a fine film, ammette i legami
del traffico col governo e la Cia.
Ma Gary Webb non fu
più giornalista.
Su suicidò con due
colpi in testa nel 2004. Almeno così disse la polizia.
La regola del gioco
e anche una delle regole della democrazia: perché alla fine la sua
forza si basta su persone come Gary Webb, persone coraggiose nel
cercare la verità e nel volerla rendere pubblica ai propri lettori.
Qui
trovate il sito del film con altri spezzoni del film e il trailer
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