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La relazione strategica Italia-America Latina: la conferenza alla Camera

Creato il 07 dicembre 2013 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
La relazione strategica Italia-America Latina: la conferenza alla Camera

Lo scorso lunedì 25 novembre, la prestigiosa Sala delle Colonne della Camera dei Deputati ha ospitato la conferenza intitolata La relazione strategica Italia-America Latina, incontro preparatorio alla VI edizione della Conferenza che avrà luogo a Roma nelle giornate del 12 e 13 dicembre prossimo venturo.
Presenti in sala l’ambasciatore della Repubblica Argentina Torcuato Di Tella, l’ambasciatore Antolin Ayaviri dello Stato Plurinazionale di Bolivia e membri del corpo diplomatico latino-americano accreditato presso lo Stato italiano.

L’evento, organizzato dall’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) col Centro di Ricerche Economiche e Giuridiche (CREG) dell’Università di Tor Vergata e “La Finanza”, è iniziato con l’intervento dell’On. Fabio Porta, membro della Commissione Affari esteri e Comunitari della Camera dei Deputati che, salutando l’autorevole pubblico presente in sala, ha ricordato la vicinanza politica ed economica tra l’Italia e l’America Latina sottolineando più volte il concetto di “diplomazia della crescita” e la rinnovata necessità di affiancare le imprese italiane che operano oltreoceano anche da un punto di vista istituzionale, alla luce dei nuovi processi di crescita economica e culturale che stanno investendo la regione.

Il secondo intervento è stato quello di Donato di Santo, Coordinatore delle Conferenze Italia-America Latina, il quale, dopo aver illustrato le tappe che hanno portato al consolidamento dell’iniziativa, ha sottolineato come dal 2007 si sia verificato un salto di qualità istituzionale che ha trasformato le conferenze in un vero e proprio strumento di politica estera italiana. Successivamente Di Santo ha messo in luce il tema all’ordine del giorno della VI edizione delle Conferenze: sviluppo territoriale sostenibile, declinato nella sua dimensione economica, sociale e ambientale. È inoltre stata ribadita la necessità di colmare le lacune che intercorrono nei due anni che separano le conferenze.

A seguire è intervenuto Tiberio Graziani, Presidente dell’IsAG, che dopo i ringraziamenti ha ricordato l’attività svolta dall’istituto in ambito accademico e diplomatico per la promozione della relazione Italia-America Latina. Graziani, sottolineando come soprattutto il Sudamerica rappresenti una opportunità per il nostro Paese, ha evidenziato l’importanza di porre l’accento non solo sul concetto di “crescita” ma soprattutto su quello di “sviluppo”, inteso non solo dal punto di vista delle infrastrutture, ma anche attento e rispettoso delle istanze sociali. In tal senso, l’Expo 2015 di Milano rappresenterà un’opportunità irrinunciabile per le imprese italiane.

L’intervento successivo ha visto protagonista Simona Bottoni, ricercatrice associata del programma di ricerca “America Latina” dell’IsAG, che ha affrontato la questione della sicurezza alimentare latino-americana. Dopo aver ricordato la centralità della tematica, è stato ribadito l’impegno dell’Italia nei progetti di cooperazione che si propongono di generare un impianto normativo in grado di garantire un controllo generalizzato della gestione delle risorse idriche e territoriali soprattutto nei Paesi caraibici e del Cono Sud.

La coordinatrice del Forum “Affari Esteri” e responsabile per l’America Latina del Partito Democratico, Francesca D’Ulisse, dopo essersi rallegrata per la numerosa presenza giovanile in sala, ha affermato come la vera sfida, oggi, sia quella di rinsaldare la relazione strategica immaginando nuove politiche di riferimento italiane ed europee rispetto all’America Latina. In quello che la D’Ulisse definisce un momento di “ridefinizione dei ruoli”, spetta all’Italia creare un’agenda comune e, conseguentemente, un nuovo spazio di riflessione e analisi (va visto in questo senso lo sforzo teso alla creazione di un’alleanza tra le forze progressiste di America Latina ed Europa).

L’intervento di José Luis Rhi-Sausi, segretario socio-economico dell’Istituto Italo-Latino Americano (IILA), si è incentrato sul fatto che l’America Latina sia un importante punto di osservazione per comprendere le dinamiche internazionali: Europa e Italia dovrebbero guardare con vivo interesse al modello di sviluppo sudamericano basato sul concetto del “Buen Vivir”. Rhi-Sausi ha inoltre ribadito l’esistenza di una fitta rete di relazioni tra l’Italia e l’America Latina derivante da una capillare presenza di ONG e organizzazioni, dai rapporti tra le università italiane e quelle sudamericane e da un cospicuo numero di imprese italiane operanti nel Cono Sud.

L’intervento di Enzo Rossi, professore ordinario di Economia Politica dell’Università di Roma “Tor Vergata”, si è focalizzato sul modello di sviluppo economico latino-americano del quale è stato tracciato un puntuale excursus storico dal dopoguerra ad oggi. Il professor Rossi ha dimostrato come il modello neoliberista orientato al laissez-faire abbia tralasciato le istanze relative all’inclusione sociale e sia stato la causa dell’acuirsi di un divario tecnologico causato dalla mancanza di adeguati investimenti. È nell’ottica di tale scenario che le imprese italiane dovrebbero portare istruzione e inclusione sociale creando sinergie vincenti con le imprese più mature dell’America Latina.

Successivamente ha preso la parola Felice Scauso, già Ambasciatore d’Italia in Colombia e Messico, che ha sostenuto la necessità di rinnovare la relazione tra Italia e l’America Latina. Lo strumento più adatto a tal scopo potrebbero essere proprio le conferenze biennali che, fornendo informazioni sul mercato internazionale, garantirebbero un valido supporto alle piccole e medie imprese le quali, internazionalizzando in America Latina, migliorerebbero i propri bilanci.

L’intervento a chiusura della conferenza è stato curato da Francesco G. Leone, direttore del programma di ricerca “America Latina” dell’IsAG, il quale ha prontamente fornito le conclusioni dei lavori. Leone ha posto l’accento sul valore dei rapporti esistenti tra Italia e America Latina, una relazione che è stata istituzionalizzata nel 1969 con un accordo internazionale e il cui frutto diretto è l’IILA, un Istituto che ha sempre tentato di rinnovare lo slancio della rete relazionale esistente tra il nostro Paese e l’America Latina. La relazione strategica, secondo Leone, poggia le sue basi su delle premesse importantissime: il 34% della rete consolare italiana, forte della radicata presenza dei nostri concittadini nella regione, si trova, appunto, in America Latina oltre al fatto che l’Italia rappresenta il nono partner commerciale dell’America Latina. Una possibilità per uscire dalla crisi che attanaglia la nostra economia, sostiene Leone, è rappresentata dall’assistenza non solo all’export verso questa regione del pianeta, ma anche rivolta all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane che, se adeguatamente assistite da istituti di credito e dalle Camere di Commercio presenti in loco, potrebbero incrementare i volumi d’affari aprendo nuovi mercati. Per Leone i settori trainanti in cui le imprese italiane potrebbero puntare, soprattutto in Sudamerica, sono quelli legati al trasferimento di tecnologia e all’esportazione di macchinari per la prima lavorazione delle materie prime.

Numerose e interessanti sono state le domande del pubblico che hanno interrogato i relatori dando vita a un vivace dibattito sulle sinergie strategiche tra l’Italia e l’America Latina: tra i vari interventi, particolarmente degni di nota quelli di S.E. Torcuato di Tella, Ambasciatore dell’Argentina, e di Carlos Cherniak, Ministro dell’Ambasciata Argentina; quest’ultimo ha affermato l’esigenza, soprattutto in questo preciso momento storico, di guardare all’America Latina con occhi diversi e in una relazione di reciproca necessità e utilità.

Le conclusioni e i saluti sono arrivati dall’On. Fabio Porta che, ringraziando tutti per la calorosa partecipazione, ha augurato al ciclo di Conferenze Italia-America Latina di divenire uno strumento permanente che consenta agli addetti ai lavori di elaborare delle politiche efficienti e declinate in relazione ai vari temi trattati.


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