Che sia un periodaccio per la stampa quotidiana italiana non è un mistero, come hanno anche certificato recentemente i dati di Ads (Accertamenti diffusione stampa) sul venduto effettivo nelle edicole e in abbonamento. Questo vale un po’ per tutti i giornali, compresi i grandi colossi come Corriere della Sera e Repubblica. Ecco, Repubblica.
Qualche settimana fa sono stato all’evento organizzato a Bologna, La Repubblica delle Idee, durante il quale è stata data la possibilità di partecipare ad alcuni workshop che illustravano il funzionamento di determinate parti della struttura editoriale, ad esempio quella relativa alla sezione web del quotidiano. Presenza 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, il tentativo di essere il più veloci ma precisi possibili (per battere la concorrenza ma allo stesso tempo garantire un certo livello di qualità) e altri proclami del genere.
Chissà se questo vale per tutte le redazioni locali. Tutto bello, almeno “sulla carta”, perché poi bisogna scontrarsi anche con la dura realtà. Forse sarà stato solo un disguido, o un omesso controllo, ma dalla prima mattina di lunedì 9 luglio è presente sull’edizione online del dorso di Parma un breve articolo - una dozzina di righe con foto - sui progetti futuri di Michele Pizzarotti, vicepresidente dell’omonima grande impresa parmigiana di costruzioni.
Se non l’ha ancora visto verrà di certo un colpo al caro feticista di Pazzo per Repubblica vedendo cosa si combina dalle parti della Val d’Enza nel suo quotidiano preferito: in poche righe sono concentrati una serie di errori/orrori che fanno pensare, più che a un articolo pronto per la pubblicazione, a una bozza buttata giù al volo, un po’ di fretta, senza dubbio ancora tutta da ricontrollare.
(PS: l’articolo, a tutto mercoledì 11 luglio, risulta ancora online così come è stato pubblicato ormai 3 giorni fa – e non è la prima volta che accade una cosa del genere nella redazione del quotidiano di Largo Fochetti)