Dai bombardamenti del 19 luglio 1943 alla Liberazione di Roma nel giugno del 1944. In programma presso la Casa della Memoria e della Storia dal 26 maggio al 2 luglio 2011 “La Resistenza a Roma. Fatti, luoghi e simboli”, la mostra che racconta con le immagini gli intensi e drammatici avvenimenti vissuti dalla Capitale, dai bombardamenti anglo-americani del luglio 1943 fino all’arrivo delle truppe alleate l’anno successivo.
I sedici pannelli della mostra fotografica propongono circa 70 immagini tra fotografie, stampe e riproduzione di documenti originali dell’epoca, tratta da archivi storici italiani ed esteri. L’esposizione si divide in sezioni tematiche “Bombardamenti su Roma”; “25 luglio e caduta del regime fascista”; “8 settembre e battaglia di Porta San Paolo”; “Deportazione e rastrellamenti del ghetto ebraico e del Quadraro”; “Fucilazioni di Forte Bravetta”; “Attacco di Via Rasella”; “Strage delle Fosse Ardeatine”; “Partiti e movimenti della Resistenza romana”; “Carcere di Via Tasso”; “Stampa clandestina”; “Arrivo degli Alleati e Liberazione di Roma”.
All’inaugurazione prevista il 25 maggio ore 18.00 saranno presenti Massimo Rendina, Presidente dell’ANPI di Roma e Lazio e i due curatori Davide Conti e Michela Ponzani. Dopo tre anni di guerra e le dure sconfitte militari in Jugoslavia, Grecia e Unione Sovietica, la situazione politico-militare dell’Italia precipita e il 19 luglio 1943 Roma subisce un pesante bombardamento da parte dell’aviazione anglo-americana. Si contano oltre 4000 morti.
Il 25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo si riunisce a Palazzo Venezia per discutere delle sorti della guerra: a seguito della votazione per la destituzione di Mussolini, Vittorio Emanuele III costringe il Duce alle dimissioni e conferisce al generale Pietro Badoglio l’incarico di formare un nuovo governo. Il fascismo è morto e per le strade di Roma la gente si lascia andare a manifestazioni di gioia, irrompe nelle sedi del Partito nazionale fascista e distrugge i simboli del regime. Durante i “45 giorni” del governo Badoglio viene proclamato lo stato di guerra su tutto il territorio nazionale e le funzioni d’ordine pubblico passano sotto controllo delle autorità militari, si costituiscono corti marziali e si pone il divieto a scioperi o manifestazioni di piazza.Il 13 agosto 1943 un nuovo bombardamento colpisce San Giovanni e la zona della Tuscolana. L’8 settembre 1943 viene annunciato l’armistizio con gli Alleati e il ritiro dell’Italia dalla guerra; l’esercito, rimasto del tutto privo di direzione, si sfalda e resta in balìa della rappresaglia tedesca. Oltre 600.000 militari vengono deportati in Germania.
Con la fuga del re e del governo e il collasso dei comandi dello Stato maggiore italiano, il paese viene abbandonato se stesso. Roma è aggredita dalle armate naziste, senza aver mai chiesto né ottenuto una resa. Il feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante delle forze tedesche nell’Italia del sud, viola l’atto di resa firmato il 10 settembre col generale Calvi di Bergolo. I nazisti entrano a Roma e la città viene dichiarata territorio in stato di guerra. Iniziano le razzie nelle case, i rastrellamenti di uomini da inviare come manovalanza al fronte di Cassino o in Germania, le deportazioni di renitenti alla leva militare o del lavoro e le taglie sulle teste dei resistenti. Al coprifuoco e ai posti di blocco, si aggiunge la fame.
La mostra è ideata dall’ANPI di Roma e del Lazio ed è curata da Davide Conti ricercatore della Fondazione Lelio Bassi sezione Internazionale e Michela Ponzani ricercatrice dell’Istituto Storico Germanico di Roma. In collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
info: Casa della Memoria e della Storia – Via San Francesco di Sales, 5 Dal 26 maggio al 2 luglio
Inaugurazione 25 maggio 2011 alle ore 18.00 – Orario: dalle 10.00 alle 19.00 -Ingresso libero