La responsabilità civile per i vettori navali

Creato il 03 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

Viaggi e trasporti sul mare. Per i vettori navali italiani al disopra delle 25 tonnellate,  non vi è l’obbligo dell’assicurazione per la responsabilità civile.  Da subito una legge per la tutela delle vittime che sino ad oggi sono rimaste senza possibilità di Giustizia e risarcimento dei danni subiti. Dopo che una serie di cittadini e di familiari di vittime a bordo di natanti si è ritrovata con un “pugno di mosche” in mano, a seguito di sinistri o incidenti anche mortali avvenuti in mare per responsabilità del vettore o del natante che li aveva a bordo, secondo Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”è giunta l’ora di porre fine al vuoto normativo che perdura nella legislazione italiana, secondo cui per i vettori navali italiani al disopra delle 25 tonnellate, non vi è l’obbligo dell’assicurazione per la responsabilità civile. In pratica un cittadino che dovesse subire qualsiasi tipo di danno in conseguenza della condotta del vettore nautico, come il caso eclatante della signora Paola Romano sull’aliscafo Siremar diretto a Marettimo nell’ormai lontano agosto 2007 e che è stata oggetto di una puntata di “Mi manda Rai 3” del 1° luglio. Fa ancora più specie che nel 2011, persino i servizi di traghetto che lo Stato affida in appalto ad alcune società siano spesso sprovvisti di idonea copertura assicurativa proprio perché la legge non la impone.

{lang: 'en-GB'}

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :