“La Réunification des deux Corées” al Museo di Pietrarsa

Da Uiallalla

Sull’onda del successo riscosso al debutto parigino dello scorso gennaio (confermato poi dalle platee teatrali di Bruxelles, Ottawa, Mulhouse e Göteborg), approda in Italia in occasione del Napoli Teatro Festival, la piece La Réunification des deux Corées, la nuova creazione dell’autore-regista francese Joël Pommerat, in scena il 6, 7 e 8 giugno nella Sala dei 500 del Museo Nazionale di Pietrarsa.

Lo spettacolo è un potente affresco sull’amore e le sue miserie. Un caleidoscopio delle relazioni umane con storie di disillusione piene di umanità. A pagamento, corrisposto, in triangolo, svenevole, bugiardo, illecito, insoddisfatto, segreto, possessivo, tradito, nell’arco di poco meno di due ore Pommerat inscena la sua “parata” sul tema dell’amore attraverso diciannove brevi novelle, tutte narrativamente indipendenti, che si susseguono senza soluzione di continuità. Il mosaico delle tragi-commedie si compone via via lungo il corridoio delimitato dalle due pareti di spettatori specularmente disposti sui due lati della passerella-scena. Ad interpretarle con magistrale bravura è il cast di attori storici del regista ognuno alle prese con più personaggi e ruoli.

Salutato da un coro di giudizi positivi, vincitore del Premio di Miglior Spettacolo Pubblico del 2013 in Francia, La Réunification des deux Corées è presentato in esclusiva nazionale dal Teatro Stabile di Napoli, partner per l’Italia della rete dei sei teatri europei del progetto CITTÀ IN SCENA | CITIES ON STAGE del Programma Cultura 2007 / 2013 dell’Unione Europea insieme a Théâtre National di Bruxelles, Odéon-Théâtre de l’Europe di Parigi, Teatrul National Radu Stanca di Sibiu, Teatro de La Abadía di Madrid, Folkteatern di Göteborg.

In scena: Saadia Bentaïeb, Agnès Berthon, Yannick Choirat, Philippe Frécon, Ruth Olaizola, Marie Piemontese, Anne Rotger, David Sighicelli, Maxime Tshibangu. Impreziosiscono l’allestimento le luci e le scene di Éric Soyer, i video di Renaud Rubiano, gli oggetti di scena di Thomas Ramon, i costumi di Isabelle Deffin, le musiche di Antonin Leymarie e il suono di François e Grégoire Leymarie.


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