E’ possibile riconsegnare il movimento ad un arto paralizzato come conseguenza di un attacco di ictus? Secondo uno studio condotto su 30 pazienti e che verrà presentato a Chicago in seno alla manifestazione internazionale Neuroscience 2015, chi ha riportato gravi danni di movimento può ottenere enormi benefici attraverso l’utilizzo di efficaci tecniche di riabilitazione.
La ricerca realizzata presso il Georgetown University Medical Center ha preso in considerazione dei soggetti reduci da ictus e con una grave disabilità al braccio. Mediante l’utilizzo di una stimolazione magnetica transcranica i ricercatori hanno verificato che l’arto colpito può riacquisire i suoi movimenti precedenti.
La stimolazione utilizza una sonda che viene poggiata al cranio del paziente e che stimola, mediante campi magnetici, alcune regioni specifiche del cervello. La sonda viene applicata sulle parti della corteccia cerebrale non compromesse dall’ictus e che riescono, se opportunamente stimolate, a condizionare il controllo dei movimenti per il braccio immobilizzato dall’ictus. Quello che accade, secondo gli esperti, è che i neuroni sani si fanno carico di comandare l’arto paralizzato che prima dell’ictus era invece controllato dall’ emisfero cerebrale “congelato”.
Questo studio, anche se soggetto ad ulteriori analisi ed approfondimenti, può però rappresentare una speranza non da poco per molti pazienti reduci da ictus e con una grave disabilità che impedisce loro l’utilizzo di alcune parti del corpo paralizzate.