Il percorso riabilitativo comincia molto spesso il giorno successivo all'intervento vero e proprio, è di solito di circa 40 giorni, ed è spesso preceduto da un primo trattamento di fisioterapia pre-intervento per ridurre al minimo i tempi di recupero post-operatorio così come i tempi di degenza dello stesso paziente. Le cliniche che si occupano di riabilitazione mettono a disposizione dei pazienti dei team specializzati multi-professionali, che in genere includono varie figure mediche e paramediche come ortopedici, fisiatri, fisioterapisti, infermieri specializzati, e numerosi dispositivi appositi come ausili alla deambulazione e stampelle canadesi. E' inoltre necessario sottoporre il paziente ad un attento regime farmacologico di supporto per evitare ad esempio l'insorgenza di trombosi, attraverso la somministrazione di anticoagulanti come le eparine intramuscolari.
Per evitare l'irrigidimento articolare la riabilitazione ha inizio il più presto possibile, e prevede protocolli personalizzati in base all'età, al peso, al sesso e ad altri fattori, che includono anche una corretta educazione del paziente stesso per quanto riguarda ad esempio la deambulazione, le posizioni corrette da mantenere durante la notte, e le manovre da adottare in fase di esercizio. Evitare il rischio di lussazioni, edemi ed ematomi, e rinforzare i muscoli stabilizzatori dell'anca è l'obiettivo primario della riabilitazione, che può anche includere eventuali massaggi linfodrenanti utili a stimolare il drenaggio linfatico tissutale.
Articolo a cura del Dottor Claudio Butticè, PharmD.