- Istituzione dell' ASPI (assicurazione sociale per l'impiego) che, ad iniziare dal 2013, sostituirà l'indennità di mobilità e tutte le altre indennità di disoccupazione, andando a regime nel 2017.
- Modifiche all'articolo 18: rimane nullo qualunque licenziamento intimato per motivi discriminatori. Il giudice, nel caso di licenziamenti disciplinari, potrà decidere il reintegro solo sulla base dei casi previsti dai CCNL. Non potrà essere adottato il reintegro automatico nel caso di licenziamenti per motivi economici, per i quali il giudice potrà disporre delle indennità risarcitorie.
- Partite IVA; saranno considerate tali solo quelle con un reddito annuo lordo di perlomeno 18.000 €. Il corrispettivo per le prestazioni delle partite IVA non deve superare, però, l'80% di quello previsto per dipendenti e co.co.pro. Il lavoratore non deve averee una postazione fissa negli uffici dell'azienda in cui opera.
- Contratti a tempo determinato: viene ridotta ad un solo anno la durata del primo contratto a termine, mentre salgono a 20 giorni le pause tra un contratto ed il successivo (se di durata inferiore ai 6 mesi) o a 30 giorni se di durata superiore.
- Apprendisti: i contratti di apprendistato non potranno avere una durata inferiore ai 6 mesi.
- Co.co.pro.: apportate modifiche alla definizione di progetto che non potrà più contemplare mansioni puramente esecutive. Viene poi aumentata l'aliquota contributiva che, nel 2018, sarà del 33%, come per il lavoro dipendente.
- Migranti: Il permesso di soggiorno per i lavoratori extracomunitari sale da 6 mesi ad 1 anno.
Il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro, approvato dal Senato è passato alla Camera
Riassunti quì di seguito i punti salienti della riforma, così come si desumono dalla formulazione attuale:
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