Si tratta di una riserva naturale che si trova nella zona occidentale del Golfo di Castellamare ed è accessibile mediante due
ingressi, uno situato vicino a Scopello (un piccolo paese nei pressi di Castellamare del Golfo), e uno dal paese di San Vito Lo Capo, altra splendida perla della
Sicilia.
"Questo angolo di paradiso ancora pulito, questa vegetazione spontanea e forte che sposa l'intenso azzurro di un cielo terso
al cangiante colore di un mare dalle acque limpide e cristalline, è uno scrigno aperto laddove la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare, due componenti che ispirano allo
studio, alla meditazione alla distensione fisica e spirituale." (G. Battaglia)
Per raggiungere la riserva ho preferito la strada che parte da Scopello, percorrendo l'autostrada che da Palermo porta a
Castellamare del Golfo e in circa trenta minuti sono arrivato nella spiaggia di Guidaloca, continuando per la tonnara di Scopello, in cui si possono ammirare i famosi faraglioni
e nei pressi della tonnara si trovano il posteggio per l'auto e il box per i biglietti il cui prezzo è di tre euro a persona.
Con mia grande sorpresa si trovano, subito dopo varcato l'ingresso, anche numerosi cavalli al pascolo e i più fortunati possono
imbattersi in alcune specie che sono un vanto per la riserva perché in via di estinzione quali l'aquila del Bonelli, il falco pellegrino, la coturnice di Sicilia, la poiana, il
gheppio e molte altre specie più comuni quali il coniglio, la donnola, il riccio e l'istrice.
Dopo pochi metri a piedi, superando un abbeveratoio con un rubinetto e con l'acqua con cui potersi rinfrescare al ritorno del
percorso, si giunge davanti a una gigantesca galleria, scavata attorno al 1976 per realizzare la litoranea Scopello-San vito Lo Capo, ma gli ambientalisti si sono opposti in massa, con una marcia
di protesta avvenuta nel 1980 i lavori furono bloccati e l'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana decise di espropriare l'area dello Zingaro per trasformarla
in una riserva.
All'interno della galleria si trovano due carretti siciliani, di cui uno decorato e in ottimo stato e nelle giornate di caldo
intenso ci si può riposare e godere di un bel venticello, mentre oltre la galleria partono dei sentieri che portano alle varie calette, ad alcuni caseggiati rurali e a piccoli rifugi estivi; i
sentieri sono abbastanza accessibili a piedi, protetti da una piccola staccionata in legno, ma è bene munirsi di scarpe comode (possibilmente scarpe di ginnastica) e fare attenzione a gradini e
massi lungo il percorso.
L'orario migliore per arrivare allo Zingaro è la mattina, verso le 8, per evitare il torrido caldo estivo e la confusione della
prima caletta che non è molto grande, ma in grado di ospitare parecchia gente; dall'alto del sentiero si comincia ad ammirare un mare da favola, incontaminato, dai colori intensi
e di un azzurro che tende a sfumare e difficile da incontrare altrove.
Giunti, finalmente, alla prima caletta, l'unica al momento accessibile da giorno diciotto a causa di un incendio che ha
devastato gran parte del parco, mi sono trovato di fronte a un mare dall'acqua cristallina, con il fondale chiaro e con un paesaggio circostante da favola, con la spiaggia di ciottoli bianchi e
delle piccole cavità lungo le pareti rocciose della caletta.
Per chi ha la possibilità di visitare la riserva con più calma non può non andare a visitare il Museo della Civiltà
Contadina, con numerose testimonianze dei lavori di un tempo e il caseggiato della Tonnarella dell'Uzzo, presso l'omonima contrada, attuale sede del Museo delle Attività Marinare, con la
possibilità di fare rifornimento di acqua, il Museo della Manna e il Centro di Educazione Ambientale.
Esistono numerosi sentieri percorribili per gli amanti della flora e della fauna e diverse calette ma, a detta di molti, la
prima caletta è la più bella di tutte e vi è la possibilità di prenotare una visita guidata per le scolaresche oppure pernottare, sempre previa prenotazione, in uno dei tanti
rifugi utilizzati per il bivacco e per un massimo di due notti.
Sono rimasto molto entusiasta della gita e della visita a questo piccolo paradiso terrestre e mi sono pentito per non essere
andato prima a scoprire questi luoghi fantastici facilmente raggiungibili sia da Trapani sia da Palermo.
Per chi si trova in zona, non può non terminare la visita della riserva con la degustazione del "pane cunzatu"
(pane condito con olio, sale, pepe, pomodoro, formaggio e acciughe) e delle cassatelle (dolci alla ricotta), delle specialità della zona facilmente acquistabili nel vicino Baglio di Scopello o
direttamente a Castellamare del Golfo.