La Riserva Naturale Orientata dello Zingaro

Da Ilrepungente @Repungente

Da buon siciliano che adora viaggiare e scoprire tutti i posti più belli della propria terra, ho sempre desiderato andare alla scoperta della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro, un luogo incantevole per tutti gli appassionati del mare e della fauna e della flora siciliana e l'occasione si è presentata circa una settimana fa, dopo tanti anni di attesa, per mancanza della giusta compagnia.
Si tratta di una riserva naturale che si trova nella zona occidentale del Golfo di Castellamare ed è accessibile mediante due ingressi, uno situato vicino a Scopello (un piccolo paese nei pressi di Castellamare del Golfo), e uno dal paese di San Vito Lo Capo, altra splendida perla della Sicilia.
"Questo angolo di paradiso ancora pulito, questa vegetazione spontanea e forte che sposa l'intenso azzurro di un cielo terso al cangiante colore di un mare dalle acque limpide e cristalline, è uno scrigno aperto laddove la terra profuma ancora di terra ed il mare profuma ancora di mare, due componenti che ispirano allo studio, alla meditazione alla distensione fisica e spirituale." (G. Battaglia)
Per raggiungere la riserva ho preferito la strada che parte da Scopello, percorrendo l'autostrada che da Palermo porta a Castellamare del Golfo e in circa trenta minuti sono arrivato nella spiaggia di Guidaloca, continuando per la tonnara di Scopello, in cui si possono ammirare i famosi faraglioni e nei pressi della tonnara si trovano il posteggio per l'auto e il box per i biglietti il cui prezzo è di tre euro a persona.
Il paesaggio circostante è quello tipico della macchia mediterranea, con palme nane (chiamate in siciliano "scupazzu" perché dalle foglie si ricavavano delle scope per il forno a legna), alberi di fichi, ficodindia, la Brassica drepanensis (il cavolo selvaggio), la Centaurea ucriae (fiordaliso di Sicilia), il Limonium flagellare (limonio, endemico di questa zona), il Sommacco (usato un tempo per ottenere il colorante verde), numerose orchidee terricole e tante altre piante che si possono ammirare durante tutto l'anno o in determinati periodi.

Con mia grande sorpresa si trovano, subito dopo varcato l'ingresso, anche numerosi cavalli al pascolo e i più fortunati possono imbattersi in alcune specie che sono un vanto per la riserva perché in via di estinzione quali l'aquila del Bonelli, il falco pellegrino, la coturnice di Sicilia, la poiana, il gheppio e molte altre specie più comuni quali il coniglio, la donnola, il riccio e l'istrice.
Dopo pochi metri a piedi, superando un abbeveratoio con un rubinetto e con l'acqua con cui potersi rinfrescare al ritorno del percorso, si giunge davanti a una gigantesca galleria, scavata attorno al 1976 per realizzare la litoranea Scopello-San vito Lo Capo, ma gli ambientalisti si sono opposti in massa, con una marcia di protesta avvenuta nel 1980 i lavori furono bloccati e l'Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana decise di espropriare l'area dello Zingaro per trasformarla in una riserva.

A memoria di questo evento sono state realizzate due opere, una palma scolpita nel legno e una fila di persone, tra uomini, donne e bambini, sempre scolpiti nel legno, installata lungo un muro adiacente all'ingresso della galleria.
All'interno della galleria si trovano due carretti siciliani, di cui uno decorato e in ottimo stato e nelle giornate di caldo intenso ci si può riposare e godere di un bel venticello, mentre oltre la galleria partono dei sentieri che portano alle varie calette, ad alcuni caseggiati rurali e a piccoli rifugi estivi; i sentieri sono abbastanza accessibili a piedi, protetti da una piccola staccionata in legno, ma è bene munirsi di scarpe comode (possibilmente scarpe di ginnastica) e fare attenzione a gradini e massi lungo il percorso.
L'orario migliore per arrivare allo Zingaro è la mattina, verso le 8, per evitare il torrido caldo estivo e la confusione della prima caletta che non è molto grande, ma in grado di ospitare parecchia gente; dall'alto del sentiero si comincia ad ammirare un mare da favola, incontaminato, dai colori intensi e di un azzurro che tende a sfumare e difficile da incontrare altrove.
Giunti, finalmente, alla prima caletta, l'unica al momento accessibile da giorno diciotto a causa di un incendio che ha devastato gran parte del parco, mi sono trovato di fronte a un mare dall'acqua cristallina, con il fondale chiaro e con un paesaggio circostante da favola, con la spiaggia di ciottoli bianchi e delle piccole cavità lungo le pareti rocciose della caletta.
Una visita a nuoto lungo la costa è d'obbligo, nuotando in un'acqua pulitissima, circondata da numerosi pesci di varie dimensioni e con la possibilità di incontrare stelle marine e ricci e visitando le tante rientrane e piccole grotte che circondano quel tratto di costa.
Per chi ha la possibilità di visitare la riserva con più calma non può non andare a visitare il Museo della Civiltà Contadina, con numerose testimonianze dei lavori di un tempo e il caseggiato della Tonnarella dell'Uzzo, presso l'omonima contrada, attuale sede del Museo delle Attività Marinare, con la possibilità di fare rifornimento di acqua, il Museo della Manna e il Centro di Educazione Ambientale.
Esistono numerosi sentieri percorribili per gli amanti della flora e della fauna e diverse calette ma, a detta di molti, la prima caletta è la più bella di tutte e vi è la possibilità di prenotare una visita guidata per le scolaresche oppure pernottare, sempre previa prenotazione, in uno dei tanti rifugi utilizzati per il bivacco e per un massimo di due notti.
Sul sito ufficiale della riserva è possibile trovare numerosissime informazioni utili, compilare i moduli per la richiesta di pernottamento o per le visite guidate e ammirare la fotogallery, oltre a documentarsi su percorsi, orari e modalità di accesso alla riserva e molto altro ancora.
Sono rimasto molto entusiasta della gita e della visita a questo piccolo paradiso terrestre e mi sono pentito per non essere andato prima a scoprire questi luoghi fantastici facilmente raggiungibili sia da Trapani sia da Palermo.
Per chi si trova in zona, non può non terminare la visita della riserva con la degustazione del "pane cunzatu" (pane condito con olio, sale, pepe, pomodoro, formaggio e acciughe) e delle cassatelle (dolci alla ricotta), delle specialità della zona facilmente acquistabili nel vicino Baglio di Scopello o direttamente a Castellamare del Golfo.


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