Il Parlamento europeo ha votato una risoluzione non vincolante per sospendere la cooperazione militare con l'Egitto dopo l'omicidio di Giulio Regeni. La risoluzione raccomanda la sospensione degli aiuti militari in Egitto alla luce del "rapimento, la tortura e l'uccisione selvaggia" di Regeni al Cairo.
La risoluzione è stata approvata dalla maggioranza degli stati membri dell’Unione europea, con 558 voti a favore, 10 contro e 59 astensioni.
I rappresentanti del partito britannico di estrema destra, Ukip, si sono astenuti, mentre quelli del partito conservatore hanno votato a favore, forse a causa delle pressioni dell’università di Cambridge, dove Regeni svolgeva il suo dottorato.
Il Parlamento europeo ha sottolineato che l'omicidio di Regeni "non è un incidente isolato", ma ha avuto luogo nel contesto di un aumento delle pratiche illecite in Egitto. Segnalazioni di torture, sparizioni forzate e casi di morte di detenuti sotto custodia della polizia sono all'ordine del giorno.
"L'omicidio di Regeni, in un contesto di crescente sospetto intorno ai visitatori stranieri, invia un messaggio agghiacciante a tutti coloro che in Europa e non solo, stanno cercando di costruire legami con la società egiziana" si legge nella dichiarazione del Parlamento europeo.
In Egitto si assiste al deterioramento della libertà di stampa, a un giro di vite sulle organizzazioni della società civile, a condanne a morte di massa nei confronti dei sostenitori dei Fratelli Musulmani e torture nelle carceri.
Questa non è la prima mozione proposta dal Parlamento europeo contro il governo egiziano. Il 17 luglio 2015 aveva già esortato gli stati membri a imporre un divieto di esportazione dei dispositivi tecnologici di sorveglianza verso l’Egitto, per il fatto che questi sarebbero potuti essere usati per spiare i cittadini.
"Il continuo ed elevato livello di repressione in Egitto impone una revisione profonda e completa delle relazioni dell’Unione europea con l’Egitto", si legge ancora nella dichiarazione del Parlamento.
Il valore di questa risoluzione non sta solo nel condannare l'assassinio e la tortura di Regeni, ma sta nel collegarlo alle condizioni generali di violazioni dei diritti umani in Egitto.
Giulio Regeni era scomparso nel quinto anniversario della rivoluzione del 25 gennaio al Cairo, quando numerosi attivisti per i diritti umani sono stati arrestati.
Il corpo del giovane ricercatore è stato trovato su una strada deserta nei giorni successivi, dopo essere stato sottoposto a una“disumana, animalesca, inaccettabile violenza", hanno riferito le autorità italiane.
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Fonte: The Post Internazionale