Dato alle stampe nel 1913, il testo costituisce, per ambientazione temporale e fisica, il seguito naturale dei due volumi che lo precedono, Il Bramino dell’Assam e La caduta di un impero.
Le vicende narrate, infatti, hanno come protagonista Yanez e sono incentrate sui suoi tentativi di proteggere il regno dell’Assam, di cui era divenuto sovrano dopo aver sposato la bella regina Surama.
Un pericoloso bramino dagli strani poteri, aveva messo a repentaglio la tranquillità e il benessere del paese, deciso a spodestare gli attuali regnanti.
Ma in soccorso di Yanez arrivano Sandokan, Kammamuri e tutte le “Tigri di Mompracem”, che non esitano a combattere al fianco dell’amico. Non senza ostacoli, riescono a raggiungere la capitale del regno, Gauhati, totalmente assediata dalle truppe avversarie.
Dopo aver perso i primi scontri, finalmente l’inseparabile gruppo riesce a sconfiggere il nemico, avvalendosi di nuove armi e di un folto gruppo di montanari di Kahmpum.
Viene, quindi, ripristinata la pace nel regno e Sandokan e Yanez ottengono l’ennesima vittoria.
Termina così, con il saluto dei protagonisti, il più celebre ciclo della letteratura salgariana. Una produzione, quella del noto autore, che attraverso il viaggio, l’avventura, l’espolorazione di mondi nuovi ed esotici, ci trasmette l’importanza di valori eterni, come l’amore e soprattutto l’amicizia, la grande amicizia e solidarietà che lega i suoi inossidabili personaggi, ormai simboli indiscussi di questo genere letterario.