La rivolta degli elettrodomestici

Creato il 24 marzo 2011 da Nicol Lynne
Tutto è cominciato con una folle maledizione lanciata alla mia sveglia digitale una mattina in cui aveva deciso di scioperare.
Aperti gli occhi grazie a un raggio di sole che puntava dritto dritto sulle mie palpebre rendendo il sogno che stavo facendo sovraesposto ed eccessivamente illuminato, mi accorgo con orrore che il laser sul soffitto indica le nove e zero sei minuti invece delle ordinarie sette e mezzo. Come il galateo di ogni risveglio di siffatta natura richiede, ho iniziato a inveire (non del tutto) gratuitamente contro la mia tecnologicissima sveglia Oregon (il preciso punto, tra l'altro, in cui la spedii verbalmente per non mandarla troppo esplicitamente in quel posto). Sì, perché a tutti gli effetti io l'avevo puntata, ne sono sicurissima. Ergo la mia coscienza è più che pulita mentre essa non ha suonato affatto lasciandomi a poltrire le ore di sonno che avevo meticolosamente arretrato da settimane. Il fatto che durante la notte fosse saltata per un impercettibile secondo la luce resettando le impostazioni dell'apparecchio - come scoprii in seguito - non costituiva lì per lì una giustificazione plausibile per scusare la sveglia di non aver fatto il suo dovere: svegliarmi.
Sconvolti dalle offese lanciate alla sveglia, gli altri elettrodomestici di casa si sono uniti in una coalizione degna dell'attuale centro destra votando in tempo record la fiducia. La vendetta era cominciata.
La prima insospettabile rivoluzionaria vestiva i panni di una moka: il caffè di quella mattina rimarrà impresso nella mia memoria come il liquido più raccapricciante che io abbia mai bevuto in vita mia. Poi è stata la volta del telecomando che per ben quattro volte ha preferito tentare la morte volontaria gettandosi dal tavolo della cucina piuttosto che farsi lasciar afferrare e compiere il suo dovere: cambiare canale.
Quel giorno, inoltre, la mia auto non fu da meno. Perfettamente solidale con l'atmosfera che si respirava in casa e in linea con la sua condotta quotidiana, la mia Lancia decide di intervenire a favore della coalizione e di punire il mio turpiloquio mattutino nei confronti della sveglia regalandomi l'accensione di una nuova spia, quella dell'airbag (vedi Oh cruscotto ti prego smetti di inviarmi dei messaggi!).
Ma ciò che non mi sarei mai aspettata è stato il tradimento del mio caro aspirapolvere. Viziato, munito di ogni accessorio possibile e immaginabile, ma soprattutto dotato di una valanga di ore di ferie elargite gratuitamente e sistematicamente dalla sottoscritta (che trova sinceramente miracoloso il raro tempo libero che rimane per le pulizie), non sembrava essere il candidato ideale per un ammutinamento. Invece, complice il cane che mi aveva appena rubato un calzino dallo stendipanni, l'insospettabile aspirapolvere tenta di mangiarsi il suddetto pedalino. Esterefatta, ma senza volermi arrendere, mi lancio in un roccambolesco corpo a corpo che si conclude con un amaro pareggio. Il tallone rimane nelle mie mani, mentre l'aspirapolvere finisce di ingollarsi la punta e il collo del mio calzino ormai a pezzi.
Ma si può?

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