La rivolta fa aumentare il prezzo del petrolio, indebolisce euro e borse e rischia di bloccare le forniture di gas!!!

Creato il 23 febbraio 2011 da Gheza1978
 23 feb.  - Le tensioni internazionali, che hanno fatto salire i prezzi di benzina e diesel nella zona del Mediterraneo (rispettivamente +4,50 e + 15 dollari alla tonnellata), sono all'origine di una forte raffica di aumenti sulla rete carburanti che vede in prima fila i tre market leader.
Dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it e Staffetta Quotidiana emerge infatti che Eni ha aumentato di 1,5 centesimi i prezzi raccomandati di entrambi i prodotti guidando la corsa e riposizionandosi al top tra tutte le compagnie, con prezzi medi che toccano 1,521 euro/litro per la benzina e 1,409 il gasolio.

Rincari anche per Esso (+1 centesimo sul gasolio e +0,7 sulla benzina), Q8 (+0,5 centesimi sulla benzina), Sgell (+0,5 su entrambi i prodotti) e TotalErg (+0,5). Per via delle addizionali regionali al Sud si registrano prezzi record con un massimo di di 1,576 euro/litro sulla benzina in Campania e di a 1,449 euro/litro in Sicilia. E la rivolta in Libia continua a spingere in alto anche il greggio: l'Opec oggi fa sapere che il prezzo del petrolio è salito di altri 3,42 dollari al barile toccando i 104,01 dollari; mentre ieri il brent ha superato quota 100 dollari al barile. Trend che, secondo quanto ha dichiarato oggi in Parlamento il segretario al Tesoro australiano Wayne Swan, difficilmente si invertirà nel breve termine dal momento che l'instabilità in Medioriente "peserà sui mercati globali e certamente spingera ancora più in alto i prezzi del petrolio".
Quello che è certo è che a seguito della crisi libica il petrolio ha superato la soglia dei 100 dollari, l'euro è in calo sul dollaro e le borse europee sono in perdita. Esperti del settore energetico dicono che l'instabilità nel paese sta portando a un progressivo stop delle forniture di gas e il sottosegretario con delega all'Energia Stefano Saglia parla di situazione "molto complicata". Oppositori dell'ovest della Libia hanno minacciato di tagliare le forniture di gas all'Italia, come rappresaglia per "il silenzio che avete osservato sui massacro perpetrato da Gheddafi".
Oggi sono previste riunioni straordinarie della Lega araba e del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla crisi libica. L'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Navi Pillay ha chiesto una "inchiesta internazionale indipendente" sulle violenze in Libia e ha avvertito che "estesi e sistematici attacchi contro la popolazione civile potrebbero essere assimilati a crimini contro l'umanità".

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