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La rivoluzione della green economy: nuove norme per gli acquisti verdi nella Pubblica amministrazione

Creato il 17 marzo 2016 da Alessandro Ligas @TTecnologico

Illustrazione di una Terra verdeÈ un punto di svolta nel cammino verso la green economy, una rivoluzione copernicana che interessa imprese e pubbliche amministrazioni. Con l’approvazione del cosiddetto Collegato ambientale alla legge di Stabilità, da un mese in tutti gli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi le stazioni appaltanti e le centrali di committenza hanno l’obbligo di adottare i Cam (Criteri ambientali minimi), così come previsto dal Piano di azione nazionale (Pan) per il Green public procurement (acquisti verdi).

La Sardegna è all’avanguardia tra le regioni italiane, con un proprio Piano regionale degli acquisti pubblici ecologici (PAPERS) e negli ultimi anni sono state numerose le attività di supporto alle amministrazioni centrali e locali e alle imprese su questi temi. Con la Strategia di Specializzazione Intelligente S3, inoltre la Sardegna ha tracciato un percorso di innovazione sostenibile  individuando come fondamento della competitività dell’isola la bioeconomia, attraverso l’utilizzo sostenibile delle risorse disponibili.

Illuminazione, apparecchiature elettroniche d’ufficio, pc e stampanti, servizi energetici, edilizia, riscaldamento, ma anche servizio pulizia, ristorazione e derrate alimentari, arredi ufficio, carta, cartucce e toner: d’ora in poi le imprese fornitrici dovranno rispondere ai requisiti ambientali imposti dalla legge per poter partecipare alle gare e offrire i propri servizi.

Ogni anno le amministrazioni pubbliche europee spendono circa il 19% del Pil comunitario (pari a un controvalore di 2.000 miliardi di euro, di cui 250 solo in Italia) in beni (attrezzature, materiali, servizi): orientare questi investimenti verso beni e servizi più ecologici significa incentivare le imprese a sviluppare e produrre beni e servizi sempre più sostenibili in termini ambientali, economici e sociali.

Non solo, spingere le PA a razionalizzare i propri acquisti e a integrare le considerazioni sul ciclo di vita dei prodotti e dei servizi, a partire dal recupero di materiali precedentemente scartati, genera un positivo effetto sulla riduzione dei rifiuti e permette di contribuire alla chiusura del ciclo della materia, secondo i principi dell’economia circolare.

I vantaggi sono anche per le imprese, la nuova normativa prevede, infatti, che le garanzie a corredo dell’offerta possano essere ridotte grazie alle certificazioni: del 30% se si possiede la registrazione EMAS, del 20%  con la certificazione ISO 14001, la certificazione Ecolabel dá poi diritto a una riduzione del 20% dell’importo a garanzia che può sommarsi alle eventuali riduzioni derivanti dalle certificazioni citate, e la carbon footprint a una riduzione del 15%. Lo stesso marchio Ecolabel e il principio  del ciclo di vita di opere, beni e servizi  entrano a far parte dei criteri di valutazione delle offerte secondo il ”principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.

Per aiutare le pubbliche amministrazioni e le imprese a comprendere meglio le novità normative, lo Sportello Appalti Imprese, in collaborazione con il Servizio Sostenibilità Ambientale e Sistemi Informativi dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna e il Cluster materiali e produzioni sostenibili di Sardegna Ricerche hanno organizzato per venerdì 18 marzo a Sassari nella sede del Cnr, un seminario di approfondimento dedicato alle pubbliche amministrazioni e alle imprese, con l’obiettivo di mettere a confronto i principali attori

A illustrare le novità del Collegato ambientale sarà Marco Glisoni, dell’Arpa del Piemonte, mentre nella seconda parte della mattinata saranno Luisa Mulas, dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente e Livia Mazzà della Fondazione Ecosistemi, a coordinare il dibattito tra i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni e delle imprese.


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