A un mese dalle proteste in Egitto, ci sono stati almeno dodici casi in cui donne attiviste sono state “esaminate” per constatarne la verginità. Sono state picchiate, torturate e minacciate di essere bollate come prostitute, se non passavano il test. Lo racconta Amnesty International. In più le donne in questione sono state costrette a spogliarsi ed essere fotografate da soldati maschi. Più di 100 attiviste riferiscono di essere state detenute da persone non identificate. Riferiscono inoltre di esser state torturate con “bastoni di legno, di metallo, fili metallici, fruste.” Questi aspetti del mondo islamico sono poco considerati dall’informazione “istituzionale”, probabilmente per non esacerbare una contrapposizione culturale e religiosa nei vari paesi europei che accolgono in numero sempre maggiore comunità islamiche. Così come accade in Italia, dove un molte donne musulmane vivono segregate, umiliate, picchiate e sottoposte ad ogni serie di umiliazioni, nell’indifferenza della popolazione italiana e nella connivenza della propria comunità. Se provano a ribellarsi o chiedere aiuto si trovano a dover combattere contro la peggiore delle discriminazioni in quanto combinata da moltissimi fattori che rendono loro impossibile la via d’uscita dal dramma nel quale sono precipitate. In primo luogo le forze dell’ordine faticano a intervenire in presenza di un abuso e se proprio debbono farlo si limitano a ricevere una denuncia formale, ma non arrestano il marito, padre o fratello violento, pur sapendo che quando la donna tornerà a casa subirà una violenza doppia per essersi permessa di denunciare il fatto; poi gli ospedali che eventualmente le ricoverano e le curano cercano in tutti i modi di rispedirle velocemente a casa, e se la denuncia procede per vie automatiche gli uomini che hanno mandato le loro mogli, figlie, sorelle all’ospedale non vengono arrestati in quanto i giudici non convalidano gli arresti.
In conclusione vorrei porre l'attenzione su due versetti del Corano:
La sura IV del Corano, detta al-Nisā (delle donne), al versetto 34 cita:
« Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto
quello che Allah ha preservato.
Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione,
lasciatele sole nei loro letti, battetele.
Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse.
Allah è altissimo, grande »
« “Le donne divorziate osservino un ritiro della durata di tre cicli, e non è loro permesso nascondere quello che Allah ha creato nei loro ventri, se credono in Allah e nell'Ultimo Giorno. E i loro sposi avranno priorità se, volendosi riconciliare, le riprenderanno durante questo periodo. Esse hanno diritti equivalenti ai loro doveri, in base alle buone consuetudini, ma gli uomini sono superiori. Allah è potente, è saggio”. »