Ieri sera, tornando a casa, noto che sul colle più alto di San Miniato, la Rocca ha un colore insolito. O meglio, la nuova illuminazione del monumento ed emblema della cittadina, per periodi, viene illuminata dei colori del tricolore italico. Quindi la Rocca di colore rosso la si era già vista, ma alternata agli altri due colori della nostra bandiera. Oggi, invece, la Rocca è di colore rosso "fisso".
La osservo, e aspetto che cambi colore, ma non lo fa. Poi, ascoltando la radio, ecco una notizia che mi svela questo insolita illuminazione. Proprio oggi, nella "giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne", nella nostra cosiddetta civilissima Italia, nella cosiddetta civilissima Umbria, un uomo uccide una donna, probabilmente perché sente che non è più sua.
L'avesse fatto un indiano o un pakistano, un magrebino o un musulmano integralista, avremmo pensato che è un fatto religioso che prevarica la cultura, provocato semmai dall'ignoranza aggravato dalla povertà economica prima ancora che morale.
Ma invece l'ha fatto un nostro vicino di casa, che vive nell'agio economico di un buon lavoro, il suo e quello della donna con la quale aveva condiviso la parte più recente della sua vita. Che l'ha uccisa prima di perderla.
Sono le nove di sera, quando la radio racconta questa storia, e la Rocca sta lì, quasi muta, ma del colore di quel sangue che macchia la nostra cosiddetta "civiltà"