La notizia era nell’aria da giorni. Il vertice di ieri tra sindacati e direzione aziendale della “Ferretti group” ha partorito il verdetto finale. Lo stabilimento produttivo di Forlì chiude. In ballo ci sono più di 150 operai e un indotto occupazionale di circa 2mila persone.
Nell’immobilismo strisciante di Regione ed enti locali, la Romagna getta la spugna del comparto nautico e si piega alle logiche senza scrupoli della proprietà cinese Shandong Heavy Industry Group, colosso tentacolare di matrice orientale che nel 2012 ha acquisito una partecipazione societaria pari al 75% del Gruppo Ferretti salvando, a onor del vero, capra e cavoli a un passo dal default. Dopo un anno di tira e molla – a suon di bastone e carota – quella stessa proprietà che millantava il mantenimento dei livelli occupazionali e la strategicità di TUTTI i siti produttivi dislocati in Italia (Forlì, Cattolica, Mondolfo, Ancona, Sarnico, La Spezia) esce allo scoperto e chiude lo stabilimento di Forlì.
Sembra che il neo Presidente del gruppo Ferretti, il Signor Tan Xuguang, abbia scoperto – a distanza di un annetto su suggerimento dell”Assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli, primo della classe in geografia – che Forlì non è bagnata dal mare (Mondolfo invece è notoriamente località marittima) e che questa deficienza logistica dello stabilimento di Villa Selva, ne determini l’anello debole della catena. Dichiarazioni che hanno fatto ulteriormente salire la carogna agli operai forlivesi. (http://www.forlitoday.it/economia/ferretti-chuisura-protesta-lavoratori-sciopero.html)
Tremano anche gli impiegati che – per il momento – fanno da piccola vedetta “romagnola” al presidio depauperato di Forlì nel quale rimarrebbero gli uffici e la sede del gruppo. Agli operai nemmeno le briciole. A loro la proprietà cinese riserva un trattamento accompagnatorio fatto su misura: o accetti il trasferimento “incentivato” al sito di Mondolfo o meglio ancora a quello di La Spezia – circa 300 km da Forlì in condizioni di traffico scorrevole – per la gioia di moglie e prole, oppure accogli di buon grado la “mobilità volontaria” e tiri a campare.
Mentre il lutto Ferretti investe tutta la Romagna e intacca il tessuto produttivo locale condannando alla ghigliottina centinaia di operai e altrettanti dipendenti, negli uffici bolognesi di Viale Aldo Moro si gioca svogliatamente – a tempo perso – a “battaglia navale” con Marche e Liguria che – senza troppa fatica – si apprestano a potenziare le capacità produttive dei cantieri di Mondolfo e La Spezia diversificandone l’offerta commerciale, con un occhio di riguardo alla crescita economico occupazionale dei rispettivi territori.
Una politica – quella della valorizzazione e salvaguardia del territorio – che non sfagiola ai nostri vertici regionali. Troppa fatica – per loro – investire in Romagna.
di Beatrice Lamio