soffiano veloci come mormorii.
La ronda di pensieri
che dentro me si accalca,
è una frana di pensieri
che tutto depreda e incalza.
Ha dei segnali macabri
questo inizio di vita,
persa nel circolo vizioso
di una scalza esistenza.
Incombe su di tutti
ancora una volta l'inverno
che tutto copre
e nulla crea, all'occhio
e nulla crea, all'anima.
E macera sempre più
il ricordo del ieri,
del momento passato,
la struggente rovina
di chi si è dilaniato.
Candela blasfema
che all'occhio spigoloso
crei sortilegi, nessuno a te
una pena commina.
Tu brutale causa
di pianti incompresi.
Questo lastrone sul petto
emacia pelle e ossa
non troverò mai
la mia prestante vita.
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