Ogni anno il 22 maggio
mi reco presso Nostra Signora della Consolazione, la piccola chiesa sul mare a Celle Ligure detta il convento la stessa nella quale mi sono sposata e che caratterizza la via in cui abito, perché dedicata al culto di Santa Rita.
La giornata inizia al mattino con la benedizione delle rose e prosegue fino al tardo pomeriggio quando assieme alle rose vengono benedetti anche i bambini con un rito durante il quale si alzano verso il cielo le rose per raccogliere quanta più grazia possibile.
È una festa molto sentita, lungo la via un continuo fluire di persone devote alla Santa conosciuta per i casi impossibili e disperati, desiderose di portare a casa la rosa benedetta.
Diverse testimonianze raccolte nel processo per la beatificazione nel 1626 narrano come la rosa sia divenuta simbolo ritiano per eccellenza.
“Alla fine dei suoi giorni, malata e costretta a letto, Rita chiede a una sua cugina venuta in vista da Roccaporena di portarle due fichi e una rosa dall’orto della casa paterna. Ma siamo in inverno e la cugina l’asseconda, pensandola nel delirio della malattia. Tornata a casa, la giovane parente trova in mezzo alla neve una rosa e due fichi e, stupefatta, subito torna a Cascia per portarli a Rita.”