La Russia e l’Iran divergono sulla Siria e sull’Iraq ? Iran Deal non avvicina Mosca e Teheran

Creato il 05 novembre 2015 da Nopasdaran @No_Pasdaran

Da qualche tempo i quotidiani sono pieni di articoli in merito all’alleanza militare fra Russia e Iran, addirittura definita una nuova “quadruplice alleanza”, pensando anche all’inclusione dell’Iraq e di Hezbollah. La realtà sembra più sfumata di quanto viene raccontato. Questa affermazione, tra le altre cose, vale sia per quanto concerne la Siria che per quanto riguarda l’Iraq.

Sulla Siria, e’ indubbio che sia Mosca che Teheran voglio la salvezza dell’Alawistan. Il regime iraniano intende preservare il collegamento preferenziale con i terroristi di Hezbollah in Libano. La Russia, come noto, intende preservare le sue basi militari sulla costa siriana, particolarmente la base navale di Tartus. Per entrambi – per l’Iran e la Russia – e’ importante l’accesso al Mar Mediterraneo, vitale per Mosca, priva di un hub in un mare caldo, alternativo a quello sulla costa siriana.

Nonostante le convergenze, l’intervento russo in Siria non va letto come un sostegno indiscriminato a Teheran e ad Assad. Al contrario, come i fatti sembrano dimostrare, Mosca e’ entrata in gioco quando praticamente le forze iraniane erano allo stremo e quando lo stesso Hezbollah aveva annunciato l’intenzione di non partecipare più a campagne offensive in Siria. Senza contare che, sullo stesso futuro di Bashar al Assad, Iran e Russia sembrano divise. Proprio in queste ore, dopo l’incontro a Vienna, il Portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha dichiarato che Mosca non sostiene il “regime change“, ma neanche ritiene vitale la presenza di Assad al potere (The Star).

Al contrario, l’Iran continua a fare quasi totalmente quadrato intorno a Bashar al Assad. Due giorni fa, il Vice Ministro degli Esteri siriano Faisal Meqdad e’ volato a Teheran, al fine di bloccare ogni proposta di Governo di transizione per la Siria che implichi la rimozione di Assad. Nonostante le aperture alla transizione di alcuni rappresentanti del Governo iraniano, l’ala dura del regime – Pasdaran ed enturage di Khamenei – hanno ribadito il loro sostegno al dittatore siriano (Stratfor).

Non solo: Russia e Iran sembrano divergere anche sulla visione degli attori regionali. Mentre Mosca porta avanti un coordinamento militare con Israele e tenta costantemente di ingaggiare diplomaticamente l’Arabia Saudita, l’Iran persevera nel promuovere il terrorismo regionale e attaccare quotidianamente Riyadh. Secondo una indiscrezione uscita in queste ore, la Russia avrebbe anche chiesto all’Iran di obbligare Hezbollah ha ritirare una parte del suo arsenale missilistico dalla Siria. L’Iran avrebbe rifiutato.

Anche sull’Iraq, la questione non e’ ancora chiarissima. E’ vero che il Governo di al Abadi ha chiesto a Mosca un coordinamento di intelligence, ma e’ anche vero che – ormai da settimane – si vocifera di scontri al vertice in Iraq tra la fazione di primo ministro al Abadi – sostenuta dall’Ayatollah al Sistani, da sempre contro le posizioni politiche di Khomeini – e quella vicina al Generale iraniano Qassem Soleimani, vero capo di milizie sciite irachene come Kata’ib Hezbollah. Ergo, anche in questo caso, la richiesta di al Abadi di un impegno di Mosca in Iraq, non significa direttamente una “quadruplice alleanza”, ma potrebbe essere letto anche come un tentativo del premier iracheno di rafforzare la sua posizione contro la Repubblica Islamica.

In conclusione, ribadiamo: e’ ovvio che la Russia e l’Iran hanno una serie di interessi convergenti (Alawistan, lotta a Isil e lotta contro l’estremismo sunnita, business militare). E’ altrettanto vero, pero’, che la Russia non ha alcuna intenzione di rafforzare la posizione iraniana nella regione. Non solo per divergenza di ragioni politiche e relazioni diplomatiche, ma anche per un proprio interesse personale. L’accordo nucleare con l’Iran, se per un verso ha rimesso al centro la diplomazia russa, per un altro ha riportato in gioco un pericoloso competitor energetico. Da tempo la Russia sa bene che l’Europa e gli Stati Uniti, vedono proprio nell’Iran – nel medio termine – l’alternativa alle fonti energetiche russe per il Vecchio Continente.

Ecco allora che, letta in questa luce, quella che pare essere una alleanza di ferro, risulta avere i piedi d’argilla. La trasformazione della convergenza tra Iran e Russia da “incontro di interesse” a reale alleanza militare, e’ più nelle mani del comportamento Occidentale, che nella reale volontà dei protagonisti euroasiatici.