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La salita di Monti su Twitter, pareri contrastanti

Creato il 07 gennaio 2013 da Franzrusso @franzrusso

Sabato mattina abbiamo assistito alla “salita” di Monti su Twitter, #MontiLive, un paio d’ore di conversazione con gli utenti durante le quali ha risposto a delle domande. Ma il primo esempio di conversazione diretta tra un politico e cittadini ha suscitato tra gli esperti pareri contrastanti. Vediamo quali

Dopo aver annunciato la sua “salita” in politica, Monti da seguito anche alla “salita” su Twitter. Sabato mattina ha conversato per circa un paio d’ore, #MontiLive, con gli utenti, una quindicina per la verità e tra questi per lo più giornalisti ed esperti nell’uso dello strumento, rispondendo alle domande. Visto così potrebbe sembrare davvero un evento da incorniciare, caso unico tra l’altro nel nostro paese, ma purtroppo, memori della risaputa lontananza della politica dalle nuove tecnologie, l’esperimento è senza dubbio un tentativo da migliorare e certamente, come sottolineato da più parti, si poteva fare meglio. Ma quello che colpisce è la lontananza tra di loro dei pareri che esperti del settore hanno espresso circa l’evento.

Va detto, come ricordato prima, che questo è di sicuro il primo tentativo che un uomo politico fa di conversazione diretta con gli utenti su Twitter in Italia, ma va circoscritto anche il contesto e cioè quello elettorale. La “salita”, come lui stesso l’ha definita, in politica del dimissionario Presidente del Consiglio ha fatto seguito ad un altra “salita”, poco consueta visto il personaggio di solito schivo di fronte ai mezzi di comunicazione, quella appunto verso i media e quindi verso i nuovi media. L’apertura dell’account su Twitter, @SenatoreMonti, è stata anticipata dal lancio del sito agenda-monti.it, il blog di Mario Monti, sviluppato sul tema di default di WordPress, Twenty Eleven, e subito dopo seguita dal lancio del sito del movimento Scelta Civica – Con Monti per l’Italia. Ma anche di una presenza sui media mainstream, come tv e radio, insolita per il personaggio Monti, ma necessaria per il suo nuovo ruolo di uomo politico.

Dicevamo dei pareri contrastanti. E in effetti gli esperti che hanno seguito #MontiLive hanno espresso pareri molto distanti tra loro. E cominciamo da Riccardo Luna, già direttore di Wired Italia, giornalista ed editorialista di Repubblica, interpellato proprio dal suo giornale.

“E’ stata un successo (il #MontiLive n.d.r.), è stata un’ottima prova. In sole due settimane Mario Monti ha dimostrato l’immobilismo dei politici italiani su Twitter. Si è messo in gioco, si è messo in gioco sulla rete assistito da un team giovane esperto di cose della Rete”, ha esordito Luna, “si è messo in gioco e ha occupato uno spazio importante della comunicazione. Quella a cui andiamo incontro è la prima campagna elettorale davvero social della nostra storia”

Un giudizio molto positivo quello di Riccardo Luna. Forse il team esperto, e lo è davvero, avrebbe dovuto prestare più attenzione alle immagini postate, che mostravano Monti alle prese con il proprio computer per rispondere alle domande, in alcuni casi anche sfuocate. E poi c’è anche il piccolo incidente del video prima pubblicato e poi cancellato che mostrava delle immagini di traverso. Ecco un team esperto queste cose non le deve fare.

Ma veniamo ad un altro parere, diametralmente opposto a quello di Luna, espresso da Arianna Ciccone, fondatrice de la Valigia Blu e anima del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, interpellata sempre da Repubblica:

“Ho trovalo l’iniziativa del senatore Monti su Twitter pessima, per diversi motivi. Sono state scelte le persone a cui rispondere, tra cui twit-star e giornalisti, quindi non i cittadini. Inviterei i giornalisti ad essere un pò più critici e a non farsi strumentalizzare. Monti non ha risposto ai cittadini, ha risposto a dei giornalisti e comunque a delle persone cosiddette influencers. Il contenuto è stato insufficiente e anche il linguaggio, come ad esempio le faccine che tutti hanno visto come innovative, mentre invece sono risultate tristi”.

Un parere molto negativo. Ci sentiamo di condividere una considerazione che fa Arianna Ciccone e cioè che su Twitter gli utenti non sono facilmente “ammaliabili” da linguaggi diversi. E’ meglio comunicare quello che si è, senza forzature e sicuramente si verrà apprezzato di più.

Altro parere che vi proponiamo è quello di Anna Masera, responsabile de LaStampa.it:

(…) non sono rimasta delusa ma al contrario, ho apprezzato l’idea, di Monti (70 anni a marzo), di rischiare le critiche e fare un primo passo verso Twitter. Si è esposto, ma almeno ci ha provato. Il suo hashtag #MontiLive ha scalato rapidamente i trending topics diventando il primo argomento di discussione per tutta la mattinata e il suo account @SenatoreMonti ha superato i 107 mila followers in un amen. Certo, adesso qualcuno deve spiegargli che per ascoltare il suo pubblico, deve “seguirlo” a sua volta, e deve imparare a rispondere più rapidamente. Deve scegliersi uno staff più “twittero”, perché nel mondo effimero delle chat virtuali le sfumature sono importanti e un emoticon sbagliato può dare il tono sbagliato a tutto un pensiero. Sarebbe ancora più apprezzato se imparasse a twittare da solo, magari dal suo smartphone. Anziché criticare il tentativo, esorto gli esperti di Internet a non gettare la spugna e a offrire corsi di aggiornamento ai politici volenterosi. Sarebbe utile per migliorare la comunicazione politica e chissà che poi questa alfabetizzazione non serva anche a far crescere una classe politica più sensibile all’Agenda Digitale.

La Masera esprime un giudizio comunque positivo e invita gli esperti ad offrire la propria opera ai politici, al fine di aiutarli a migliorare i loro approccio alle nuove tecnologie. Per quello che può servire, noi siamo qui a disposizione di chiunque ne avesse bisogno.

Ma veniamo a qualche dato sui numeri che il #MontiLive ha prodotto e ci avvaliamo dei dati che ha raccolto Vincenzo Cosenza, attraverso la piattaforma BlogMeter, pubblicati su #6gradi del Corriere della Sera. Dalle 11 alle 13 il senatore ha ricevuto migliaia di domande (oltre 2.000) ed ha risposto soltanto a 16 di esse. Sono oltre 5000 i follower acquisiti in due ore, più del doppio della media giornaliera che fa registrare solitamente l’account. Questi sono serviti a superare la soglia dei 100.000 follower in soli 14 giorni. E adesso sono diventati 150.950.

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Il live tweeting ha dato luogo a circa 15.000 tweet, con un picco di 116 tweet al minuto. Oltre 8000 tweet sono stati indirizzati espressamente all’account @senatoremonti. L’hashtag più usato è stato quello ufficiale #montilive (2909 volte), seguito da #monti (1.415 volte).

Facciamo nostre le osservazioni che fa Vincenzo Cosenza, tipo “rispondere a @tizio senza far precedere il tweet da un puntino, rende la risposta invisibile ai follower” e

soprattuto nello stile adottato, su tutti l’uso di “WOW!!” al raggiungimento dei 100.000 follower, che è risultato forzato e non aderente all’immagine del professore.

Insomma un esperimento che si spera stimoli altri politici a comunicare più direttamente con i cittadini, evitando di occupare gli spazi della rete con una comunicazione vecchia e unidirezionale.

Insomma, questo il quadro delle opinioni. Ma voi che opinione vi siete fatta. E avete mandato anche voi una domanda alla quale Monti non ha risposto? Se si, vi va di riproporla qui?

 


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