La salute secondo deepak chopra: i consigli pratici

Da Nicla

Intervista al medico ayurveda, esperto mondiale nel campo del Benessere psico-fico, a Milano mercoledì 21 maggio 2014

Per molti è un ispiratore. Per tutti è colui che ha trasformato il comune significato del temine “salute” tracciando nuove vie tra mente, corpo e spirito.
Medico e saggista indiano, specializzato nel campo della medicina alternativa, Deepek Chopra è oggi considerato l’esperto mondiale nel campo del benessere fisico, emozionale, spirituale, mentale e sociale.
Noto ai più per il best-seller “Mente Giovane Corpo Intelligente“, il dr. Chopra  oggi è uno delle autorità più influenti nel campo della salute psico-emozionale e uno dei pionieri della medicina mente-corpo che ha trasformato il modo comune di  intendere le malattie e quindi la salute.
Per la prima volta nel cuore di Milano Chopra terrà mercoledì prossimo, 21 maggio alle 19.30, un incontro dedicato al benessere e delicato equilibrio mente-corpo con alcuni risvolti molto pratici. CLICCA QUI PER PARTECIPARE
Dr. Chopra, in tanti anni di lavoro e di approfondimento, quali sono secondo Lei i primi tre capisaldi, azioni o pensieri pratici da ripetere quotidianamente nel tentativo di preservare la propria salute?
“Per prima cosa, dobbiamo riconoscere che i meccanismi di auto-riparazione sono innati nella nostra biologia. Questo processo va sotto il nome di omeostasi e grazie ad essa è possibile, biologicamente, riparare il corpo e recuperare la salute. Ritengo che la migliore cosa che possiamo fare oggi sia combinare la medicina tradizionale, che si arricchisce ogni giorno di importanti scoperte, con un approccio integrato e ben studiato. Questi i primi 3 consigli pratici che chiunque può applicare da subito e in piena autonomia in vista di una cura speciale alla propria salute: 1. Fissare obiettivi e priorità. Con obiettivi intendo stabilire uno standard del proprio stato di salute, e decidere dove si vuole essere, e ciò che si sta facendo in termini di stile di vita e di cure. 2. Praticare la meditazione ed esercizi di visualizzazione. La visualizzazione cambia realmente l’atteggiamento e il modo in cui ci si sente. E’ l’unica in grado di motivarci. Se visualizziamo un corpo sano, energico, gioioso, e una mente tranquilla e riposata, questa visualizzazione influenzerà davvero il nostro livello di salute. 3. Esprimere le emozioni. Imparate ad entrare in contatto con le vostre emozioni. Condividetele con le persone che amate. Liberatele. Esprimete le vostre emozioni, perché se represse influenzeranno la vostra biologia.”

In ordine di importanza, quali sono secondo Lei le prime tre azioni e quindi le prime tre scelte vincenti in vista di un possibile recupero della salute?
“Oggi, non è così semplice curare una malattia o godere di  buona salute. E’ necessario andare oltre la malattia per capire che cosa sta causando lo squilibrio e tutto questo siamo in grado di farlo solo attraverso la fusione di mente, corpo e spirito. Nella serata di mercoledì prossimo illustrerò meglio cosa intento, al momento posso elencare quelle che, a mio avviso, sono alcune delle scelte vincenti nel  recupero della salute:
1. Essere consapevoli o acquisire consapevolezza del proprio corpo;  


2. Trovare la vera autostima dentro di sé;


3. Rinunciare ad essere nel giusto e a volere avere sempre ragione; 


4. Eliminare le tossine dalla propria vita;


5. Vivere nell’ eterno presente; 


6. Guardare il mondo come uno specchio;  


7. Vivere per l’illuminazione.
Nei miei libri ci sono ampi paragrafi dedicati alla spiegazione e all’esemplificazione di ciò che ho detto”.

Nei diversi casi di guarigione da Lei studiati, ci rivela quali azioni e soprattutto quali i pensieri e gli atteggiamenti che hanno fatto la differenza?
“Si sicuro praticare la meditazione per 30 minuti o un’ ora ogni giorno è un modo semplice per apportare un cambiamento positivo nella propria vita. Anche la nutrizione è molto importante. Se non ti senti sano, anche gli altri aspetti della tua vita inevitabilmente ne risentono, per questo seguire un regime alimentare bilanciato, riposare a sufficienza e praticare un regolare esercizio fisico, sono tutti fattori chiave per aumentare la salute, la felicità e il benessere generale. Oggi, in Internet c’è una tale ricchezza di informazione su questi argomenti, e tutti possono liberamente approfondire la propria conoscenza sulla centralità degli alimentari, sullo yoga, sui libri d’ispirazione e molto altro. Mi capita spesso di sottolineare tuttavia, con le tante persone che incontro, l’importanza di ritagliarsi del tempo ogni giorno per nutrire appropriatamente da una parte il proprio corpo, dall’altra la propria mente e infine la propria anima. I vantaggi nel creare un equilibrio in questi tre ambiti si avvertono immediatamente e sono fondamentali quando sappiamo farli lavorare insieme a nostro vantaggio”.

Quale ruolo ha in questo processo di recupero il contorno famigliare e il contesto in cui si vive? Quali gli strumenti per cambiarlo?
“Un aspetto fondamentale nel processo di guarigione è evitare di alienarsi. Occorre sapersi connettere con la pace, l’armonia, le risate e l’amore… Alla fine è tutto qui! Sono queste le emozioni che fortificano e guariscono. Le persone che amiamo, la famiglia, gli amici e il luogo in cui viviamo, contribuiscono tutti alla guarigione. Un consiglio particolare va alla famiglia del paziente malato. Ho scoperto infatti che le persone che si impegnano regolarmente nella meditazione, che si concedono un adeguato riposo e hanno abitudini sane, riescono a gestire con maggiore equilibrio i momenti difficili e le sfide che si incontrano inevitabilmente quando ci si prende cura di un proprio familiare ammalato.”
Quale dovrebbe essere il corretto atteggiamento di un terapeuta a sostegno dell’ammalato?
“Ogni terapeuta o persona che abbia in cura un paziente, deve ispirarlo a conoscere meglio se stesso. Quello che più mi sorprende è che quando subentra la consapevolezza, un livello più ampio di conoscenza di se stessi, seppur minimo, il paziente trova la forza e l’energia di fare ciò che prima sembrava impossibile”.


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