Quando lavoravo in Veneto mi sono lussata una spalla. Ho incontrato un ortopedico che mi ha ricevuto più volte in ospedale gratuitamente e che mi ha preparato la spalla per l’operazione dal punto di vista fisioterapico con le sue mani perché non si fidava di nessuno. Tutto gratis. Ho fatto TAC, ecografie e analisi presso la struttura pubblica, pagando solo il ticket. La stessa cosa per l’operazione chirurgica in artroscopia.
Oggi, non farò nomi e riferimenti, ho ascoltato il racconto agghiacciante di un imprenditore romano che ha pagato quasi 50000 € per fare operare la moglie: tra clinica, pagamento del chirurgo, dell’aiuto chirurgo, medicinali usati durante l’intervento. Altrimenti avrebbe dovuto aspettare un anno e mezzo per fare lo stesso intervento, con lo stesso luminare, nella struttura pubblica.
Ecco io questa la chiamo sanità privata. Se hai soldi ti curano e in fretta. Se non li hai ti curano male e aspetti. Ci sono medici che usano le strutture pubbliche e poi dirottano i pazienti (in questo caso clienti) nelle cliniche private. La leva della salute funziona con tutti, anche con i poveri. Basta accendere un mutuo e chi non lo farebbe per salvare un proprio caro? E chi denuncia il bravissimo medico che gli salva la moglie o il figlio? Nessuno.
Ecco io vorrei parlare di questo in questi mesi di primarie. Anche di questo. E so benissimo che scardinare i legami dei baronati della sanità dalla politica fa parte delle cose che vorrei rottamare.