La santa carnalità di Mariarita Renatti

Creato il 16 giugno 2015 da Wsf

“Madonna delle babbucce”

Benvenuta su Words Social Forum Mariarita!

Come e quando ti sei avvicinata all’arte ed al suo mondo?”

Salve, e grazie per avermi invitata nel vostro Forum, mi presento , mi chiamo Mariarita Renatti e vivo a Torre del Greco , una città ricca di storia, a livello artistico culturale ,della provincia di Napoli.

Mi avvicino prestissimo al mondo dell’arte, il mio sogno inizia da bambina, alla scuola elementare passavo le ore in classe disegnando , preparavo dei disegnini per i miei compagni per fare amicizia dato che ero introversa e molto timida, un modo per riuscire a comunicare con loro insomma, e i loro occhi stupiti mi facevano sentire bene ed accettata. Col tempo ho dato sempre più importanza al disegno, iniziando dalla pittura ad olio,e sperimentando le varie tecniche frequentando prima l’istituto d’arte poi l’accademia di belle arti , dove ho intensificato la tecnica con Maestri che ho avuto la fortuna di incontrare, fra cui il Maestro Aniello Scotto, che tutt’ora seguo.

Che ruolo ha la fede, il simbolismo religioso nel tuo iter creativo?”

Nei miei lavori spesso gioco sui simboli della religione, come “Madonna con le babbucce” e uno degli ultimi lavori a cui sto lavorando; in cui ritraggo mia madre nelle vesti dell’Immacolata Concezione, “sacro e Profano” cerco di toccare nel profondo le persone che si trovano di fronte ai miei lavori, cerco delle reazioni, a volte positive a volte negative, in realtà il mio non è altro che un’enfatizzazione dei rapporti con le persone a cui devo tanto, in primis mia madre.

“Lana nera” Penna bic su tela

Nelle tue opere é centrale la figura, spesso nuda. Che cos’é per te il corpo?”

Ritraggo spesso dei corpi nudi, credo che sia il modo migliore per descrivere ciò che voglio comunicare, corpi che rientrano in se stessi, che fuoriescono da esso..attraverso le increspature della pelle e le ombre che si creano con le luci, per me ha senso tutto questo, e far si che gli occhi di chi li guarda possa posarsi non sulle bellezze delle forme, ma entrando più in profondità dell’anima..come leggere i miei intimi pensieri.

“fu lei..” lavoro a penna su foglio 2012

Quali sono per te le differenze emotivo sensoriali tra la scultura, l’incisione e il disegno? Hanno somiglianze o punti in comune?”

Come ho già anticipato, il mio percorso artistico è iniziato fin da subito e ho avuto modo di sperimentare varie tecniche , non sempre per mia decisione, ho iniziato con il disegno a matita, il carboncino poi la pittura ad olio, successivamente alla scultura e all’incisione, tante tecniche diverse fra loro , in cui non riuscivo ad identificarmi inizialmente, non credevo di aver qualcosa da raccontare attraverso queste, la pittura mi piaceva molto, ma mi sentivo lontana da essa e faticavo molto per associarla al mio pensiero..poi ho sperimentato la scultura, seppur mi sentivo a mio agio con essa, modellando le mie idee attraverso l’argilla, non rendevo quello che era il mio pensiero intimo poi ho iniziato ad incidere, sotto la guida del mio Maestro Aniello Scotto ho conosciuto questo mondo incantevole, ho approfondito la tecnica della puntasecca su rame e mi sentivo molto , molto vicina ad essa..e dopo le prime esperienze ho iniziato a buttar giù qualcosa.

Attualmente lavoro oltre che all’incisione ad una tecnica molto legata ad essa, disegno a penna su tela, la tecnica è anch’essa lenta molto simile a quella su descritta e si basa su una serie di segni da cui prende “vita” un corpo , un insieme di corpi , le mie creature, i miei sogni le mie insicurezze e tutto ciò che riesco a raccontare di me, racchiudendole tutte, spesso, in un fondo nero, anch’esso realizzato completamente a penna, così da eliminare ogni altra cosa e concentrare lo sguardo solo su “quel” racconto.

“Rinascita” incisione a puntasecca

“Perché ad un certo punto della tua evoluzione artistica hai deciso di omettere il colore dai tuoi lavori?”

Nei miei lavori prediligo il monocromatico, come una forma di rifiuto nei confronti della realtà, e il non voler rendere “vivi” quei pensieri tanto intimi.

Che cos’é per te l’arte? Un nuovo utero da cui poter nascere ogni volta?”

L’arte ha un ruolo fondamentale nella mia vita, lo ha sempre avuto ed è il miglior modo per sfuggire alla realta, mi consolo, mi rilasso , mi fa star bene ed è stata la mia cura in molte occasioni, senza di essa non saprei che senso dare alla mia vita, sinceramente.

“Rientro” penna bic su tela 2013

Quali autori hanno maggiormente influenzato il tuo modo di fare arte? Rembrandt, Picasso Munch, Lesser Ury, tutti questi grandi artisti hanno in comune con te la “sperimentazione” della tecnica incisoria a puntasecca. Cos’ha apportato questo metodo al tuo modo di creare?”

I grandi Maestri del passato mi hanno insegnato tanto, solo guardando i loro capolavori e conoscendo le storie delle loro vite, ci hanno tramandato tecniche definite antiche attualmente ma dal forte impatto emotivo, visivo..arrivare a esprimere tanto lo definirei impossibile, Goya e Rembrandt, sono fra i miei preferiti in assoluto, lo spiccato tecnicismo misto ad un estremo espressionismo li rendono per me, insuperabili. Cerco di attenermi al modo tradizionale in cui questi grandi Maestri lavoravano, nonostante le “nuove tecnologie” ..ed è alla gran lunga molto più appagante e anche il risultato finale della stampa rende molto di più.

“Labora” penna bic su tela 2013

Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto creare?”

Creare mi ha dato modo di credere che ognuno di noi ha la possibilità di enfatizzare il proprio essere, mi fa sentire bene semplicemente..ma non mi ha mai tolto nulla.

“Come nasce tecnicamente un tuo lavoro?”

Il mio lavoro nasce da un’idea che in breve tempo prende forma mentalmente, butto giù uno schizzo su un foglio e inizio a capire le pose e le luci , come posizionarle e come dargli vita, , successivamente decido delle misure, applico velocemente dei contorni su tela a matita, e agisco direttamente su tela, senza troppi ripensamenti..fondamentalmente sono molto pigra e pensare di eseguire prima un bozzetto finito per poi iniziare il lavoro di grandi misure mi stanca molto eheheh.

“.. Ma la nostra gioventù non torna mai indietro, il palpito di gioia che batte in noi a vent’anni si fa torbido, si indeboliscono le nostre membra, i sensi si corrompono. “ dal libro “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde (penna su tela)

Come definiresti l’attuale arte contemporanea e quanto ti senti di farne parte?”

Per me fare arte significa tutto, da un senso alla mia vita e mi soddisfa in pieno.

Grazie Mariarita

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Christian Humouda