Mi è capitata l’occasione, l’offerta a due euro due.
E sì, l’ho comperata. Un’altra pianta carnivora.
La sarracina ibrida.
Un altro tipo di trappola per gli insetti.
A vederla non è in gran forma – del resto se la vendevano a due euro un motivo doveva esserci. Ma spero che con le mie cure possa pian piano riprendersi.
Adesso parliamo un po’ della sarracina. E chi già la conosce salti pure queste righe.
Come altre piante carnivore (ad esempio la Dionea Muscipula) anche questa proviena da fuori Europa. La si trova allo stato naturale tra gli Stati Uniti e il Canada. Ama il sole e il caldo, l’umidità, deve essere sempre in compagnia di acqua piovana o demineralizzata – due centimetri d’acqua nel sottovaso nel periodo vegetativo, assicurarsi che il terreno – torba di sfagno – sia umido nella fase invernale del riposo vegetativo. Non ha però paura di temperature rigide, anche sotto lo zero, e quindi può essere lasciata anche all’aperto.
Questa pianta predatrice cattura gli insetti attraverso l’odore delle sue bocche. Il malcapitato ci si infila e quel punto non riesce più ad uscirne. Il gioco è fatto. Niente colla come la drosera o la pinguicola, niente denti affilati che si chiudono come la Dionea, ma un lungo cunicolo (ascide) a forma di cono rovesciato: entrare è molto facile, uscirne – con le ciglia rivolte verso il basso che rendono la salita difficile – impossibile.
Una trappola micidiale!