C’è un dolce che da bambina non assaggiavo quasi mai: era proprio “la sbrisolona”. Come immaginerete dal nome è una torta friabile e secca che si sbriciola facilmente. Sa di mandorle, zucchero e burro. Per tradizione si mangia inzuppata nella grappa, nel vino o nel liquore ed è proprio per questo motivo che la evitavo sempre. Mi sembrava una cosa troppo “da grandi” e così la scansavo.
Ora però i miei gusti sono cambiati. Non l’abbino comunque alla grappa ma ho iniziato ad apprezzare la sbrisolona nella sua semplicità. Ne ho realizzato una versione più leggera senza burro, ne margarina, con farine senza glutine e tanta tanta frutta secca.
Ingredienti:
60gr di mandorle tritate finemente
40gr di nocciole tritate grossolanamente
40gr di mandorle tritate grossolanamente
60gr di farina di riso
40gr di farina di mais
60gr di zucchero di canna integrale dulcita
30gr di olio extra vergine d’oliva
un pizzico di sale
acqua fredda
1 cucchiaino di lievito
un pizzico di curcuma
In un mixer tritate 60gr di mandorle con lo zucchero ed il sale. Unite il trito alle farine, al lievito, alla curcuma. Aggiungete la frutta secca tritata grossolanamente, l’olio e l’acqua fredda fino a raggiungere una consistenza morbida ma friabile.
Riempite con questo composto una teglia, sistematelo delicatamente con le dita ed infornate a 180 gradi per 30 minuti. Fate attenzione al colore del dolce, quando comincia a scurire (come fosse un biscotto) significa che è pronto. Spegnete il forno, aprite lo sportello e lasciate il dolce lì dentro a riposare per altri 10 minuti. Sfornatelo, fatelo raffreddare completamente.
Si mangia spezzettandolo con le mani o se occorre anche con un cucchiaino. Si conserva per 5-7 giorni. Se dopo qualche giorno ammorbidisce rimettetelo in forno a 100 gradi per una ventina di minuti.