E il Lumachino ne ha subito approfittato, con una bella gita fuori porta!
Un treno, direzione Molino del Pallone e Ponte della Venturina e via verso l’infinito ed oltre (direbbe il protagonista di un cartone animato
Che spettacolo amiche. La Porrettana è davvero qualcosa di unico, ad ogni stazione un panorama stupendo, un assaggio di natura in eccitazione, pronta a sbocciare con tutti i suoi colori e i suoi profumi! Il vaggio aveva per meta “gastronomica” questo piccolo ristoro, un vero godimento per il palato di un’amante della cucina come me
Bellissima scoperta è stato però il paesino di Molino del Pallone!
Che dire… un piccolissimo borgo, con la sua Molino beach,il Parco sul fiume Reno e la sua osteria che la domenica pomeriggio si popola delle risate e delle partite a scala quaranta degli paesani
Mi chiedevo da dove derivasse il suo nome e ecco il sito della proloco locale che mi fornisce tutti i dettagli
All’origine si chiamava “Molino di Ballone”, per un vecchio mulino a macine azionato dall’acqua del fiume usato per trasformare le castagne secche in farina dolce, principale alimento dei montanari.
La leggenda racconta che forse l’antico mugnaio veniva chiamato Ballone, forse perché trasportava grosse balle di farina o perchè raccontava grosse balle (fandonie) o forse, la più credibile, gli piaceva un po’ troppo il vino e poiché la polvere della farina mette sete, prendeva grosse balle, cioè sbornie.
P.S. Non è solo l’equinozio di primavera quest’oggi ma anche la giornata internazionale della poesia e allora eccone una!
Ed ecco sul tronco si rompono le gemme,
un verde più nuovo dell’erba che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto, piegato sul declivio.
E tutto mi sa di miracolo,
e sono quell’acqua di nube che oggi rispecchia nei fossi più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza che pure stanotte non c’era. (Salvatore Quasimodo)
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