* che le compri a fare se poi non le metti mai?
Ho deciso che da settembre, da quando - cioè - tornerò a lavoro e ai soliti ritmi, porterò solo scarpe alte e/o altissime. Unica eccezione per gli stivali, ma solo nel caso in cui si tratti di circostanze che richiedono scarpe comode (tradotto: lunghe sessioni di shopping). Mai più, e ripeto mai più, per andar per locali. E' un errore che ho già fatto l'anno scorso. Sembravo la sfigata del gruppo. Ma ora sono bionda e devo comportarmi da tale. Una vera bionda (così come - a dire il vero - una mora, una rossa o una castana con uno senso dello stile più spiccato del mio... ok, come non detto, il colore dei capelli non c'entra una mazza) non sarebbe stata così sciatta.E al bando anche ballerine, stringate e qualsiasi altra cosa che mi attozzi, mi accorci e mi faccia sembrare ancora più culona. Perché ormai è cosa nota, non sono fatta né a pera, né a mela, tantomeno a clessidra: io sono un rombo, nel senso di quadrilatero avente tutti i lati della stessa lunghezza a due a due paralleli (non di pesce leggero, con poche spine, e un sapore delicato) e devo mettermi bene in testa che quei centimetri in più mi servono come il pane. Anzi no, di più. O meglio, mi servono solo quelli e al pane sarà bene che impari a rinunciare.Per la serie: é inutile che metto nel profilo di faccialibro una foto in cui sembro una strafiga (detta altrimenti, in cui non sembro io) se poi giro con le simil-birkenstock. Che, per l'amor del cielo, saranno anche comode ma sono antifemminili per definizione.
"Ciò che non ti uccide ti rende più bella:è la cosa che ogni donna pensa quando sacrifica un piede a un tacco"(Demetra Dossi docet!)
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