Il vino è fiere, festival, convegni, degustazioni, riflettori e “La scelta del Vignaiolo” al Castello di Potentino, poco distante dall’Amiata.
Una domenica diversa, dove non c’erano punteggi, classifiche e medaglie, ma solo la voglia di confrontarsi tra i produttori e la voglia di bere bene. Di questo evento me ne aveva parlato Davide Bonucci dell’Enoclub Siena, o meglio mi aveva detto che la domenica c’era la visita a Potentino. Sono stata ospite della famiglia Green lo scorso anno, ed ho subito accettato l’invito ben volentieri, rendendomi conto dopo che non era una visita “normale”, ma ben altra cosa.
L’eccezionalità della scelta del vignaiolo è nata da un idea di Charlotte Horton Green, padrona di casa, e dal volere portare a conoscenza due aziende a lei care. Questi altri due produttori hanno scelto a sua volta altre due cantine ciascuno e così via, fino ad arrivare alla conclusione della prima “piramide” che ha visto coinvolte 15 aziende vinicole.
Solo produttori toscani, dalla Garfagnana al Montecucco, dai biodinamici ai biologici, per esprimere vini e vitigni messi insieme solo per “stima“. Prossimamaente la piramide verrà allargata e chissà cosa verrà fuori. Ci sta che verranno coinvolte anche altre regioni e chissà se ne verrà fuori una guida…Una guida fatta da “produttori” e non da giornalisti di settore, sarebbe davvero inconsueta per i consumatori…
A me è sembrato già bello così perchè l’incontro si è svolto con una bella accoglienza tra i vignaioli e molti di loro non si conoscevano tra di se, quindi il successo dell’idea è raddoppiato.
Queste le aziende selezionate: Potentino, Valgiano, Sesti, Podere Concori, Fabbrica San Martino, Riecine, Geggiano, Bacchereto, Montesecondo, Macea, Colleverde, Poggerino, Stefano Amerighi, Le Cinciole, Pacina.
Tutti vini interessanti, molti dei quali assaggiati in altre sedi, quindi ho preferito degustare i “mancanti” al mio palato:Lyncurio 2010, un pinot nero vinificato in bianco di Potentino. L’Apice 2008 di Stefano Amerighi, ottenuto dal vigneto più “alto dell’azienda, e Stefano finalmente l’ho conosciuto di persona, visto che ci sentiamo sempre per via telematica
Piacevole e curioso il Sassocarlo, che prende il nome da una roccia che brilla al sole, composto da un 80% di Trebbiano e 20% di Malvasia, che si presenta di un color oro tendente all’ambra e che si apre in bocca pian piano, lasciando una scia di profumi. Ottimo il Syrah 2009 del Podere Concori pigiato con i piedi, interessante il Rubino di Fabbrica di San Martino 100% Sangiovese così come l’omonimo Rosso Doc 2009 fatto coon uva Sangiovese, Ciliegiolo, Colorino e Canaiolo. Geggiano, Macea una garanzia come sempre, Valgiano una bella scoperta.
Il bis della manifestazione è assicurato. Per saperne di più…