La sconfitta delle sementi antiche

Creato il 07 settembre 2012 da Rossellagrenci

E’ una sconfitta importante, quella sancita il 12 Luglio da una sentenza della Corte di Giustizia dell’ Unione Europea, la quale ha confermato il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano state iscritte nel catalogo ufficiale europeo. E’ la sconfitta delle associazioni volontarie impegnate nella salvaguardia della varietà delle piante antiche, l’unica alternativa che avevamo a sementi industriali ed OGM.

Vandana Shiva stava già lottando contro la multinazionale Monsanto perchè questo non accadesse. Anche in Europa, purtroppo, dal 1998 era in vigore una direttiva comunitaria europea che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere vietandolo agli agricoltori, in questo modo ciò che i contadini hanno fatto per millenni è diventato improvvisamente un reato.

L’intero mercato mondiale delle sementi è oggi quasi totalmente gestito da sette aziende multinazionali che detengono i brevetti e che si occupano contemporaneamente (e paradossalmente) della produzione di sementi, veleni per l’agricoltura e OGM. Come si è arrivato a questo? Considerando che l’iter per registrare un nuovo semente richiede circa 12-15 anni di lavoro e costare fino a 1 milione di euro, è semplice capire che parliamo di capitali di cui può disporre solo una grande azienda e non un piccolo agricoltore.

Per capire cosa sta accadendo vi consiglio di leggere l’articolo qui e di sottoscrivere la Dichiarazione per la libertà dei semi dell’Associazione Navdanya qui.


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